GIUGLIANO – Invece di tentare la fortuna come fanno i normali giocatori avevano deciso di rubare direttamente i Gratta e Vinci. Insieme ai biglietti avrebbero fatto incetta anche di sigarette e dei soldi in contanti in cassa. Tre i raid portati a segno; cinque i sopralluoghi effettuati presso altrettante rivendite a cui però non sono seguiti i furti. Sei gli arresti eseguiti ieri mattina dai carabinieri al termine delle indagini su tre episodi. Ai domiciliari sono stati ristretti Ciro Catino Riccardi, 54 anni, di Napoli; Ciro Storto, 51 anni, di Napoli; Davide Antinori, 37 anni, di Giugliano; Luca Gabella, 34 anni, di Napoli; Giuseppe Aristarco, 66 anni, di Afragola e Giovanni Cacace, 58 anni, di Napoli.
Per il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari i sei farebbero parte di una associazione a delinquere dedita ai furti di sigarette e Gratta e Vinci presso tre rivendite di tabacchi. Il 30 gennaio dello scorso anno ad essere derubato fu la rivendita di tabacchi a San Prisco in via Michele Monaco; la gang rubò pacchetti e stecche di sigarette per un valore di 7-8mila euro, Gratta e Vinci per un valore di mille e 800 euro e 4mila e 500 euro sottratta al gestore, Enzo Sbordone. Il 14 febbraio dello stesso anno il secondo furto addebitato ad alcuni dei componenti della gang. In quella occasione ad essere preso di mira fu la rivendita di tabacchi a San Clemente, frazione di Caserta, in via C. Maddaloni.
Durante la pausa pranzo forzarono l’ingresso del centro di Gianpaolo Ianniello e una volta dentro razziarono sigarette e Gratta e Vinci per un valore di 15mila euro e soldi contanti per 4mila e 500 euro. Il terzo negozio ad essere depredato invece fu quello a Maddaloni in via San Francesco. Presso la rivendita di Annarita Canzano il bottino sgraffignato sempre durante la pausa pranzo fu di 3mila euro derivanti dal valore delle sigarette dei Grata e Vinci rubati e di mille euro per i contanti che furono trafugati. Ieri mattina a Giugliano, Afragola e Napoli, i carabinieri della Compagnia di Caserta (coordinati dal capitano Giovanni Riacà) hanno dato esecuzione agli arresti su ordine del gip su richiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I sei sono indiziati a vario titolo, di associazione finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio e furto aggravato.
L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Caserta (guidati dal capitano Mario Peccia), anche attraverso attività tecniche e acquisizione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, ha consentito di far luce sui tre furti nel corso dei quali i ladri sono riusciti a trafugare complessivamente oltre 33mila euro tra sigarette e gratta e vinci e 5mila e 500 euro in contanti. Tutti e tre i furti sono stati consumati durante l’orario della pausa pranzo. Il modus operandi consisteva nel giungere davanti alla tabaccheria con un furgone a noleggio sul quale erano apposte targhe contraffatte; far scendere due malviventi con volto parzialmente travisato che, mediante l’utilizzo di chiavi contraffatte, entravano all’interno dell’esercizio commerciale asportando sigarette, gratta e vinci e denaro contante. Nel mentre questi facevano razzia gli altri sodali, a bordo del furgone, si allontanavano per non destare sospetto, ritornando solo dopo pochi minuti per il tempo strettamente necessario a prelevare i complici con il bottino e fuggire. L’attività investigativa ha permesso, inoltre, di documentare almeno altri 5 sopralluoghi finalizzati al furto non andati a buon fine, presso rivendite di tabacchi nei comuni di Casapulla, Montecorvino Rovella (Salerno), Bacoli (Napoli), nonché nel quartiere Vomero e nella via Toledo di Napoli. Subito sono emersi dei punti di contatto tra i diversi episodi: in primis la banda colpiva durante la pausa pranzo, arrivando sui posti con un furgone. A colpire all’interno del negozio, è poi emerso, erano in due, che con chiavi contraffatte entravano nel negozio con il volto parzialmente coperto e facevano razzia di tutto ciò che trovavano, mentre gli altri quattro complici si allontanavano per non destare sospetti e poi ritornavano quando i due complici avevano svaligiato la tabaccheria. Il pm per i sei aveva chiesto la misura detentiva in carcere; il giudice per le indagini preliminari alla fine ha optato per la misura meno afflittiva dei domiciliari.