NAPOLI – Un nuovo terremoto giudiziario scuote la penisola sorrentina. Nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata ha dato esecuzione a 16 misure cautelari, tra arresti in carcere (11) e domiciliari (5), nell’ambito di un’inchiesta su un presunto sistema di corruzione che avrebbe coinvolto amministratori, funzionari pubblici e imprenditori. Tra gli indagati a piede libero anche Giuseppe Razzano, politico di Maddaloni. Tra i nomi coinvolti spicca ancora una volta quello dell’ex sindaco Massimo Coppola, già arrestato lo scorso
21 maggio in flagranza di reato per aver intascato, secondo gli inquirenti, una tangente da 6mila euro durante una cena in un ristorante della costiera.
L’operazione odierna, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e firmata dal gip, ha portato alla luce quello che i magistrati definiscono un vero e proprio “sistema Sorrento”: una rete consolidata di malaffare che avrebbe pilotato, tra il 2022 e
il 2024, ben 36 appalti pubblici per un valore complessivo di oltre 35 milioni di euro, di cui 15 finanziati con fondi europei (Fesr) e 4,5 con fondi Pnrr. A sorprendere, tra i destinatari delle misure, la presenza di Raffaele Guida, meglio noto al pubblico televisivo locale come
“Lello il sensitivo”. Secondo gli investigatori, Guida avrebbe svolto un ruolo centrale nelle dinamiche corruttive, pur senza ricoprire incarichi ufficiali. Descritto come “uomo d’ombra” e “fratello” dal sindaco Coppola, avrebbe agito come suo alter ego, presentandosi agli imprenditori come una sorta di vicesindaco autoproclamato, in virtù – si legge nell’ordinanza – di una “autoinvestitura astrale”.
Guida, volto noto per i suoi programmi di cartomanzia, avrebbe gestito la cosiddetta “cassa” del sistema, fungendo da raccordo tra Coppola e gli imprenditori interessati ad ottenere appalti. Dalle intercettazioni emerge come fosse coinvolto persino nella gestione ordinaria della macchina amministrativa comunale, arrivando a influenzare scelte pubbliche in modo sistemico. La Procura evidenzia che il 21 maggio scorso, durante le perquisizioni domiciliari seguite all’arresto in flagranza di Coppola, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto 167.600 euro in contanti, nascosti all’interno di un tavolo da biliardo. Un dettaglio che, per gli inquirenti, rafforzerebbe l’ipotesi dell’esistenza di un sistema parallelo di gestione illecita delle risorse pubbliche.
Tra gli arrestati figurano anche Francesco Di Maio, stretto collaboratore dell’ex sindaco, e diversi dirigenti e funzionari del Comune. I reati contestati a vario titolo includo- no corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti. Per Massimo Coppola, attualmente detenuto e sospeso dalla carica dal 26 maggio, il Tribunale del Riesame ha già confermato la misura cautelare del carcere. Aveva chiesto i
domiciliari fuori regione, ma l’istanza è stata respinta. Lo stesso vale per Di Maio. Parte delle prove a carico della coppia sarebbero costituite dalle immagini di una telecamera nascosta installata nel bagno del ristorante dove sarebbe avvenuto lo scambio di denaro.
Un colpo durissimo per l’immagine della città e per l’intero apparato amministrativo comunale, ora al centro di un’indagine che si preannuncia lunga e complessa. Per la Procura si sarebbe trattato non di episodi isolati, ma di un meccanismo rodato di spartizione di fondi
pubblici.