Pyongyang (Corea del Nord), 7 lug. (LaPresse/AFP) – Dopo due giorni di colloqui con il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, a Pyongyang, la Corea del Nord sbotta contro le “richieste rapaci” e “gli atteggiamenti estremamente spiacevoli” degli Usa. L’americano, poco prima delle adirate dichiarazioni nordcoreane, aveva definito “molto produttivi” i colloqui, programmati a seguito del vertice tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un il 12 giugno a Singapore. Per Pyongyang, lo spirito di quell’intesa è stata violata. È la terza volta che Pompeo vola a Pyongyang, per incontri con i leader locali con cui discutere la denuclearizzazione. “L’atteggiamento e le posizioni degli Stati Uniti nei colloqui di alto livello di venerdì e sabato sono stati estremamente spiacevoli”, ha dichiarato il ministero degli Esterno nordcoreano, citato dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, appena poche ore dopo la partenza di Pompeo. Il ministero ha anche accusato gli Usa aver fatto “richieste unilaterali e rapaci per la denuclearizzazione”, violando lo spirito dell’intesa scaturita dal summit di Singapore.
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Poche ore prima, Pompeo aveva giudicato i colloqui “molto produttivi”: “Si tratta di questioni complicate, ma abbiamo fatto progressi su quasi tutti gli argomenti centrali, in alcuni punti abbiamo fatto un bel po’ di progressi, in altri c’è ancora lavoro da fare”. Parlando ai giornalisti prima di salire in aereo diretto a Tokyo, dove è andato ad aggiornare gli alleati giapponesi e sudcoreani, Pompeo non ha però fornito dettagli su come la Corea del Nord onorerà il suo impegno a “denuclearizzare” in cambio di garanzie sulla sicurezza da parte degli Usa. Pompeo e Kim Yong-Chol, braccio destro di Kim, hanno trascorso oltre otto ore impegnati in colloqui tra venerdì e sabato, in una residenza per ospiti ufficiali a Pyongyang. L’obiettivo era sviluppare una roadmap dettagliata verso la “denuclearizzazione completa” della penisola coreana, come convenuto nello storico incontro a Singapore, dove i dettagli sui passi concreti erano stati pressoché nulli. “Nessuno si è allontanato dall’obiettivo, resta il loro impegno, Kim rimane convinto, ho parlato oggi con Trump”, ha detto Pompeo. Ha poi anche indicato che responsabili delle due parti si vedranno in un gruppo di lavoro il 12 luglio per parlare della restituzione di resti dei soldati americano uccisi durante la guerra di Corea. E ha citato progressi “sulle modalità” di distruzione di un sito missilistico di Pyongyang. Funzionari nordcoreani hanno anche trasmesso a Pompeo una lettera personale indirizzata da Kim a Trump, con la speranza che “le formidabili relazioni e il sentimento di fiducia” tra i due si rafforzi con i colloqui, ha fatto sapere il ministero nordcoreano.