PARIGI – La cattedrale di Notre-Dame non era assicurata. Sarà, di conseguenza, lo Stato a provvedere alle spese di ricostruzione di uno dei principali simboli di Parigi. La Francia, infatti, è proprietaria dei suoi edifici religiosi e, perciò, il denaro verrà preso dalle casse pubbliche. Questo è ciò che emerso da alcuni media francesi.
Le reazioni del governo transalpino
“Lo Stato farà quello che serve”, ha annunciato il ministro della Cultura Franck Riester, dopo la promessa di riedificazione entro i 5 anni del presidente Macron. Alcune media hanno rivelato che c’era già stato un primo allarme ma è stato ignorato. Quest’ultimo avrebbe potuto salvare la cattedrale dall’incendio. Continuano ad aumentare, intanto, le donazioni private che stanno per sfiorare il miliardo.
Il premier francese, Edouard Philippe, ha già annunciato il lancio di un concorso internazionale per trovare architetti in grado di ricostruire la guglia distrutta dalle fiamme. “L’obiettivo è ridarne alla cattedrale una nuova, adatta alle tecniche e alle sfide della nostra era”, ha aggiunto in una conferenza stampa, presentando un progetto di legge per le quote private versate.
Le indagini
Le indagini sulle cause del rogo proseguono. Sono stati ascoltati, finora, 30 testimoni, compresi i dipendenti delle aziende che stavano lavorando per il restauro del tetto. E’ ancora vietato l’ingresso agli investigatori per lavori da parte dei vigili del fuoco. L’ipotesi che avanza nelle ultime ore è che l’incendio sarebbe stato innescato da un cortocircuito.