Novara, un camion investe e uccide un sindacalista durante la manifestazione. Draghi: “Fare luce”

Immediata, da Barcellona, la richiesta di chiarezza avanzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi: "Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim

MILANO – Morto mentre manifestava per i propri diritti sul lavoro. Adil Belakhdim, 37 anni, coordinatore Si Cobas di Novara, è stato investito da un camion mentre era al picchetto di protesta davanti ai cancelli dalla Lidl a Biandrate, nel Novarese.

La vicenda

Secondo le prime ricostruzioni, il camionista, incolonnato dietro ad altri mezzi all’interno dell’area del centro di distribuzione sulla corsia di uscita, spazientito dall’attesa, ha improvvisamente imboccato contromano la corsia di entrata, muovendo il mezzo con ripetute accelerazioni, nonostante i manifestanti fossero davanti al veicolo, gridando e battendo con le mani sulla cabina motrice e intimando al conducente di fermarsi. Contemporaneamente, personale della Digos della polizia di Novara, presente sul posto, ha intimato l’alt al conducente, anche mostrando il tesserino di riconoscimento, ma l’autista, ignorando ogni avvertimento, ha continuato la propria marcia, procedendo a scatti. Superati i cancelli, il conducente ha svoltato a destra per immettersi sulla carreggiata, costringendo i manifestanti davanti al mezzo a spostarsi per non essere travolti.

Le prime ricostruzioni

Nel corso della virata a destra del tir, Belakdim, che si trovava davanti al veicolo assieme agli altri manifestanti, per cause ancora da accertare nel dettaglio, è finito a terra, venendo travolto dalle ruote, ed è morto. L’autista non si è fermato ma anzi si è allontanato a forte velocità per poi costituirsi una volta arrivato al casello autostradale Novara Ovest dove è stato fermato: nel pomeriggio è stato arrestato per omicidio stradale, resistenza e omissione di soccorso.

Draghi chiede chiarezza

Immediata, da Barcellona, la richiesta di chiarezza avanzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi: “Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. È necessario che si faccia subito luce sull’accaduto”. Mentre Andrea Orlando, ministro del Lavoro parla di “episodio gravissimo”. “La tragica morte del sindacalista Adil Belakhdim è avvenuta in circostanze che andranno immediatamente chiarite. Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti”. Anche il presidente della Camera Roberto Fico definisce “inaccettabile” la morte di Belakhdim. “È un episodio su cui è necessario fare chiarezza, a distanza di pochi giorni da quanto accaduto a Lodi dove – sempre nel settore della logistica – diversi lavoratori sono rimasti feriti. Bisogna tenere alta la guardia tutelando i diritti dei lavoratori in ogni contesto”, scrive su Facebook.

L’accusa

L’accusa del Si Cobas è dura: “La morte di Abdil è l’apice di una escalation di violenza contro di noi”. Il tir, secondo quanto riferiscono dal sindacato di base, ha forzato il picchetto, composto da alcune decine di lavoratori, che è stato investito da “un autista criminale, che alla vista del presidio non ha esitato a premere l’acceleratore dell’automezzo travolgendo prima due lavoratori che a malapena sono riusciti a malapena a salvarsi e che ora sono ricoverati in ospedale, e poi ha schiacchiato il nostro compagno, passandogli addosso e scappando. I padroni volevano il morto e ci sono riusciti”.

La linea dei sindacati

“Inaccettabile” per Maurizio Landini, leader della Cgil, la morte del sindacalista, e chiede di fare subito luce sull’accaduto. Per Alessio Ferraris, segretario generale Cisl Piemonte, la morte “di un giovane sindacalista e il ferimento di altri due suoi colleghi investiti durante un presidio sindacale ci riporta ad anni bui della nostra storia”.

Un “fatto sconvolgente”, lo definisce il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che chiede che “sia fatta chiarezza sull’accaduto”. Ma che parla anche di un clima di tensione sociale che “rischia di superare il limite di guardia e in alcune realtà e situazioni le tutele non sono affatto garantite e perdurano lo sfruttamento e la mancanza di sicurezza”.

“Estremamente dispiaciuti” si dicono da Lidl Italia, precisando però che il mezzo e l’autista non fanno parte dell’azienda che ribadisce come “da sempre sono in essere costanti relazioni con le principali organizzazioni sindacali, orientate al dialogo e al confronto reciproco”. Ma ai Si Cobas questa risposta non basta, e domani saranno a Roma “per manifestare contro lo sblocco dei licenziamenti, contro il rinnovo-farsa del CCNL Trasporto merci e logistica, e a sostegno della lotta dei lavoratori Fedex di Piacenza”. E porteranno “la nostra rabbia e le nostre lotte fin nel cuore del capitale”.

(LaPresse/di Laura Pirone)

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