LUSCIANO (dd) – Nove consiglieri si dimettono e firmano davanti a un notaio: cade l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Mariniello.
Sei esponenti di opposizione, due di maggioranza e un indipendente hanno fatto un passo indietro. Un vero e proprio terremoto politico in città. Ieri sera abbiamo provato a contattare al telefono il primo cittadino, senza riuscirci. Ma torniamo ai fatti. Secondo le informazioni fino a quando il giornale è andato in stampa, un gruppo di esponenti di maggioranza e opposizione in serata si è recato da un notaio per rassegnare le dimissioni.
Con ogni probabilità è l’esito di interlocuzioni tra i partiti, iniziate giorni fa. Del resto c’è tensione al Municipio da settimane. Lo sanno tutti a Lusciano. Ma ora c’è lo strappo, quello definitivo. A firmare le dimissioni i sei consiglieri di opposizione Marco Valentino, Dominga Inviti, Benito Mottola, Renato Mottola, Raffaele Esposito, Luciano Palmiero, il consigliere indipendente Francesco Palmiero, e due della maggioranza, Filippo Ciocio e Luigi Tamburrino.
La questione era calda ed era nell’aria. Nelle stesse ore Luciano Abate, coordinatore del movimento politico Obiettivo Comune, lo diceva a chiare lettere: “Lusciano sta attraversando un periodo di forte crisi politico-amministrativa”. E ancora: “Non si può più accettare che l’azione del Comune sia bloccata da divisioni interne e questioni personali. L’amministrazione è ormai divisa in gruppi contrapposti, mentre il dibattito politico esterno risulta più critico che costruttivo”. Un appello a superare le divisioni. Caduto nel vuoto. Il sindaco Giuseppe Mariniello era stato eletto nel 2023, con una coalizione larga. Ma fin dai primi momenti della consiliatura, si erano verificati momenti di tensione interna, culminata con le dimissioni (poi ritirate) del novembre scorso. Ieri sera l’amministrazione è caduta.
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