MARCIANISE (Domenico Cicalese e Renato Casella) – Inferno di fuoco al confine fra la provincia di Caserta e quella di Napoli: Terra di Lavoro trema per la nube di fumo nero che da ieri pomeriggio si è diffusa nell’area marcianisana ed è arrivata anche al capoluogo, particolarmente nella zona di Tredici. E fra i cittadini divampa la polemica per l’inerzia di alcune amministrazioni, che hanno avvisato tardi dell’emergenza: il Comune di Caserta, ad esempio, si è svegliato solo dopo le 20. Il sindaco di Marcianise Antonio Trombetta, dopo una riunione convocata ad horas dalla Prefettura, ha disposto la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’incendio è divampato nello stabilimento della Chimpex Industriale situato nella zona industriale di Pascarola, a Caivano, per cause ancora in fase di accertamento, ma fortunatamente, al momento dell’incidente, nessuno dei circa 70 dipendenti dell’azienda si trovava all’interno dello stabilimento. Tutti sono riusciti a mettersi in salvo prima che l’incendio si propagasse. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente sul luogo, dove l’incendio, alimentato da solventi altamente infiammabili contenuti in sette sylos all’interno dell’impianto, ha prodotto una densa e alta nube di fumo visibile a lunga distanza. Le operazioni di spegnimento sono rese difficili dalla natura del materiale coinvolto, che ha portato a un’ulteriore complicazione della situazione. Le autorità locali, insieme alla Protezione civile e agli altri enti preposti, hanno lanciato un allarme per i residenti delle aree circostanti, compreso il Comune di Napoli, dove il fumo potrebbe arrivare a causa dei venti. L’Asl ha emesso una serie di precauzioni a tutela della salute pubblica, invitando i cittadini a evitare di stazionare all’aperto e a proteggersi dalla possibile inalazione di fumo tossico. È stato raccomandato di lavare accuratamente frutta, ortaggi e verdura prima di consumarli, nonché di chiudere finestre, porte e altre aperture verso l’esterno. Le autorità sanitarie hanno suggerito anche di spegnere gli impianti di ventilazione e di proteggersi dal fumo con un panno umido in caso di esposizione. L’incendio ha scatenato anche preoccupazioni per i possibili effetti irritativi sulle vie respiratorie, che potrebbero colpire soprattutto le persone più vulnerabili.
Per questo motivo, chi dovesse avvertire sintomi come difficoltà respiratorie o bruciore alla gola è stato esortato dalle autorità sanitaria a contattare immediatamente un medico o a recarsi in un Pronto soccorso. In attesa di informazioni precise da parte dell’Arpac alcuni sindaci limitrofe hanno già preso misure precauzionali, tra cui la chiusura delle scuole. Oggi niente lezioni nel Napoletano e anche a Orta di Atella, Santa Maria a Vico e Capodrise, oltre che a Marcianise. L’allerta è massima, e le scuole resteranno chiuse fino a quando non si avrà la certezza che l’aria non rappresenti un pericolo per la salute. Nel contesto religioso e sociale, anche don Maurizio Patriciello, parroco della parrocchia del Parco Verde, ha comunicato tramite i social che la messa vespertina non si sarebbe tenuta per motivi di sicurezza, a causa della qualità dell’aria e delle precauzioni necessarie.
In serata i vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio. Il 20 gennaio la Procura di Napoli Nord aveva disposto il sequestro dell’impianto e l’affidamento della gestione a un amministratore giudiziario, poiché l’azienda smaltiva le acque di lavorazione direttamente nei Regi Lagni, evitando il passaggio attraverso il depuratore del consorzio.