Nuova normativa Ue sul copyright, maggiore tutela per editori e autori

All’esame lo schema del nuovo decreto legislativo che pone una modifica sul diritto d’autore garantendo di contro una maggiore tutela ai titolari dei diritti. L’obiettivo è quello di equiparare la normativa europea all’era digitale

Foto Carlo Lannutti/LaPresse Roma: 20-10-2019 Commerciale. Maker Faire ottobre 2019 Nella foto: Padiglione 3 Foto Carlo Lannutti/LaPresse October 20, 2019 Rome, Italy Maker Faire

ROMA – Scatta maggiore tutela per autori e editori: è la nuova normativa per il copyright con un decreto che pone una modifica sul diritto d’autore garantendo di contro una maggiore tutela ai titolari dei diritti in base alla direttiva Ue 2019/790 sul diritto d’autore. L’obiettivo è quello di equiparare la normativa europea all’era digitale.

Il testo

Il nuovo decreto prevede anche una maggiore tutela per gli autori grazie ad una “richiesta di un’ulteriore remunerazione, se i proventi derivanti dallo sfruttamento delle loro opere è superiore al previsto; diritto di revocare la licenza esclusiva, in caso di mancato sfruttamento dell’opera; richiesta di remunerazione proporzionata al valore potenziale o effettivo dei diritti e commisurata ai ricavi che derivano dal loro sfruttamento”.

L’obiettivo

Il nuovo decreto verrà presto esaminato in Parlamento, figlio di una collaborazione tra il Dipartimento dell’editoria, le varie amministrazioni e le associazioni di categoria. Nel decreto si stabilisce la “responsabilità delle piattaforme online per le violazioni di copyright”, per cui se gli utenti “condividono sul social network un’opera protetta dal diritto d’autore, il proprietario della piattaforma deve ottenere un’autorizzazione dal titolari dei diritti”. Fatte salve alcune eccezioni con enciclopedie online e Wikipedia.

Le retribuzioni

Ora gli editori dei giornali potranno finalmente chiedere un’equa remunerazione ai provider dei sevizi online per la pubblicazione dei contenuti con i relativi autori che hanno il diritto “di ricevere una quota dei proventi riconosciuti agli editori”. Sarà poi AGCOM a dover adottare un regolamento “per l’individuazione dei criteri da seguire per la determinazione dell’equo compenso”. Per cui spetterà ai provider fornire le adeguate informazioni per il calcolo dell’equo compenso per evitare che vengano così applicate sanzioni pari anche all’1% del fatturato.

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