Nuovo atto costitutivo per i 5 Stelle: Beppe Grillo messo ai margini, il Movimento ‘ostaggio’ di Casaleggio e Di Maio

Il Movimento cambia pelle. Estromesso Grillo, i 5 Stelle sono ostaggio del duo Di Maio-Casaleggio. L'atto poco prima delle politiche 2018

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Davide Casaleggio e i parlamentari M5S

ROMA – Il Movimento 5 Stelle cambia. Il nuovo atto costitutivo, reso pubblico solo oggi ma firmato il 20 dicembre del 2017, archivia una stagione ed una storia, archivia forse le ragioni di quella storia stessa. I due fondatori sono Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, mentre lo storico fondatore Beppe Grillo risulta solo come garante. Una sorta di padre nobile senza nessun potere materiale di decisione politica e organizzativa. Viene ‘rafforzato’ il concetto di democrazia diretta e digitalizzazione ma, contemporaneamente, viene rafforzata la possibilità di intervento arbitrario del capo politico e dei due nuovi fondatori.

Beppe Grillo estromesso: il comico figura solo come garante senza poteri

Beppe Grillo non avrà più nessun ruolo decisionale. Svincolato da ogni responsabilità, figura come generico garante. Ad esempio non avrà voce in capitolo, come avvenuto fino ad ora, nelle cause dei pentastellati espulsi. Il Movimento sarà una creatura sempre più a immagine e somiglianza di Di Maio e Casaleggio e, visto il crollo verticale dei consensi grillini, non è certo una buona notizia.

Il nuovo atto fondativo del Movimento a pochi mesi dalle politiche 2018

Il capo politico e Casaleggio Jr sono quindi i nuovi motori della nuova associazione “Movimento 5 Stelle”. Nel documento viene dato particolare impulso alla democrazia diretta, al digitale. Le sedi fisiche saranno invece due, entrambe a Roma: una operativa ed una legale. Una menzione anche per i componenti del comitato di garanzia e il collegio dei probiviri. Ma la novità è il ruolo di Luigi Di Maio.

5 Stelle ostaggi della coppia Di Maio-Casaleggio

Al capo politico viene riconosciuta la possibilità di modificare lo statuto ed aggiungere allegati di volta in volta, senza modificarne però la sostanza. Il documento firmato a Milano alla fine di dicembre 2017 e depositato presso la cancelleria del Tribunale di Genova, precisa che Casaleggio e Di Maio “conferiscono espresso mandato al capo politico affinché lo stesso possa modificare e integrare il presente atto e relativi allegati, senza alterarne il significato sostanziale”. Il che, tradotto politicamente, conferisce potere quasi assoluto ai due. Il Movimento è definitivamente mutato, la presa del potere interna è compiuta. I sogni, le utopie, i valori fondativi, giusti o sbagliati che siano, sono così sacrificati sull’altare del comando, della gestione del potere fine a se stessa. Il Movimento è ufficialmente ostaggio della coppia Di Maio-Casaleggio.

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