NAPOLI – In data odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli ad esito di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha disposto la custodia in carcere nei confronti di 4 indagati ritenuti responsabili dell’omicidio di Ciro Nocerino perpetrato il 25 settembre 2011.
Le indagini
Le attività di indagine -fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni ed un’ampia messe di riscontri- hanno consentito di ricostruire mandanti ed esecutori materiali dell’evento delittuoso di cui è rimasto vittima un esponente di primissimo piano del clan “Marino”, consorteria all’epoca inserita nella confederazione denominata “Le Cinque Famiglie di Secondigliano”, imperante nella zona nord di Napoli e sorta dalla scissione degli “Amato-Pagano”.
La ricostruzione della Dda
Si è trattato, per come ricostruito, di un’auto-epurazione, poiché Nocerino venne erroneamente indicato come complice nel tentativo di eliminare Roberto Manganiello, nipote dei Marino e principale esponente della famiglia, in una fibrillazione interna al gruppo criminale che opera sulle Case Celesti.
La dinamica dell’omicidio fu particolarmente eclatante perché la vittima venne attirata dagli assassini, che egli credeva suoi compagni, in un bar della zona del Monterosa; accortosi della trappola, tentò di fuggire e venne prima inseguito, poi colpito e quindi finito, di domenica ed in pieno giorno, alla presenza di moltissime persone, nessuna delle quali fu in grado di fornire elementi utili alle indagini.
I soggetti colpiti da misura cautelare sono tra gli esponenti di primissimo piano delle Cinque Famiglie di Secondigliano.