ROMA – A meno di una settimana dall’inizio del processo per la morte di Mario Cerciello Rega, la difesa dei due ventenni americani accusati dell’omicidio del carabiniere evidenzia una serie di presunti errori nelle traduzioni delle intercettazioni che potrebbero incidere sul procedimento.
Le intercettazioni
Finnegan Lee Elder, intercettato a Regina Coeli dopo l’arresto, “precisa più volte di non aver neppure intuito che Cerciello e il suo collega fossero appartenenti alle forze dell’ordine”. Lo spiega l’avvocato Roberto Capra difensore, insieme a Renato Borzone, del giovane reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere. Per questo Capra chiede che vengano riviste: “Produrremo una serie di audio intercettati perché crediamo che una loro corretta traduzione possa rappresentare una prova a discarico del nostro assistito”.
La traduzione contestata
Una delle traduzioni contestate dai difensori è la frase di Elder, intercettato dopo l’arresto. Mentre spiega di aver chiamato la madre per dirle “di aver fatto la decisione sbagliata colpendo un poliziotto”. Ma le parole, secondo quanto riportato dalla difesa, si riferirebbero all’audio: “…They ‘re saying I killed a cop”, ovvero “…mi accusano di aver ucciso un poliziotto”. Il 26 febbraio è fissata davanti alla prima Corte d’Assise di Roma la prima udienza del processo a Elder e all’amico, Gabriel Christian Natale Hjorth. Entrambi accusati di omicidio volontario, tentata estorsione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
L’omicidio
L’omicidio risale alla notte del 26 luglio. Dopo un tentato acquisto di droga da parte dei due ventenni, non andato a buon fine, i due rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli che aveva indicato loro il pusher. Brugiatelli chiese aiuto al 112, e Cerciello e il collega Andrea Varriale intervennero all’appuntamento fissato da Elder e Hjorth per restituire il maltolto. Quando i militari cercarono di bloccare i due americani, Elder reagì colpendo Cerciello con undici coltellate prima di darsi alla fuga con l’amico.
Secondo quanto scritto dal gip nel convalidare l’arresto dei due arrestati, il loro comportamento “testimonia la totale assenza di autocontrollo e capacità critica evidenziandone la pericolosità sociale”.
(LaPresse/di Alessandra Lemme)