ROMA (LaPresse) – “Abbiamo aperto la porta della nostra famiglia a un mostro. Stamattina ho visto le sue dichiarazioni sui giornali, diceva che voleva troncare la storia con mia moglie e lei non ha voluto. Io penso che non sia vero. Secondo me, lei mi ha amato fino all’ultimo giorno”. Lo ha detto alle telecamere di Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele su Rai1, Daniele Scarpati, marito di Maria Tanina Momilia, la donna trovata morta a Fiumicino domenica scorsa e per il cui omicidio si è costituito il personal trainer di famiglia.
Omicidio di Fiumicino, le dichiarazioni del marito della vittima
Scarpati ha ripercorso con la memoria gli impegni settimanali della moglie e chiarito: “Io e lei stavamo assieme sette sere su sette. Se fosse vero che c’era una relazione di uno o due anni … che si trattava di una relazione di mezza giornata a settimana? Mi sembrerebbe un po’ strana come cosa”.
Il personal trainer era una persona di cui si fidavano ciecamente
Inizialmente, quando le indagini degli inquirenti si sono concentrate sul personal trainer, Scarpati confida di aver “sperato che non fosse vero, che non fosse lui, perché non ci potevo credere: era una persona che reputavo un amico. Mi fidavo quasi ciecamente”.
Infine con la voce rotta dalla commozione, il marito di Tanina conclude: “L’unica cosa che mi mette angoscia è il pensiero che lei mi abbia chiamato mentre andava via e io non l’ho potuta aiutare”.