MILANO – “La decisione dell’allora ministro Salvini di non far sbarcare i 147 migranti dell’Open Arms fu dettata dalla linea politica del governo Conte 1. Faccio fatica, quindi, a pensare che ora il leader della Lega debba andare a processo. Ci sono ambiti politici in cui i magistrati non devono entrare. Le sentenze non si possono sostituire ai voti. I tribunali non si possono sostituire alle urne”. Così Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, in un’intervista a La Stampa sul caso Open Arms.
“L’udienza preliminare è un’udienza filtro, non una sentenza di condanna. Tuttavia non si è tenuto conto della linea politica del governo Conte 1 per cui i salvataggi in mare dovevano avvenire solo quando erano di competenza e necessari. L’Open Arms, invece, batteva bandiera spagnola e i salvataggi potevano avvenire in acque libiche e maltesi, quindi l’Italia non c’entrava nulla. Salvini attuò la linea politica del governo in modo condiviso”, aggiunge.
A Catania, sul caso della nave Gregoretti, il pm ha chiesto il non luogo a procedere, “disorienta che sullo stesso tema sia stata presa una decisione opposta. Comunque le tappe intermedie non contano, conta il finale. E quello ci darà ragione. Io, in ogni caso, citerò l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per dimostrare che il divieto di sbarco fu frutto di una valutazione politica collegiale dell’intero governo”, conclude Bongiorno.
(LaPresse)