Mascherine Fca, Paragone: “Vince sempre il più forte”

Il parlamentare di Italexit: una delle peggiori prove dell’esecutivo targato Conte e di Arcuri

Foto Valerio Portelli/LaPresse 12-01-2020 Roma, Italia Gianluigi Paragone ospite a "Mezz'Ora in Più" Politica Nella Foto: Gianluigi Paragone, Senatore M5s Photo Valerio Portelli/LaPresse 12 December 2019 Rome,Italy Gianluigi Paragone in "Mezz'Ora in Più" TV Format Politics In the pic: Gianluigi Paragone

NAPOLI Sulla vicenda delle mascherine prodotte dalla Fca e distribuite a migliaia nelle scuole della Campania, nonostante le denunce sullo scarso potere filtrante, interviene il senatore di Italexit Gianluigi Paragone: “Sulle mascherine – dice il parlamentare a Cronache – in nome dell’emergenza abbiamo assistito a una delle peggiori prove del governo guidato da Conte e dell’ex supercommissario Arcuri. Io avevo depositato delle interrogazioni per fare chiarezza sulle certificazioni e sugli standard e non ho mai avuto una risposta”.

Mascherine prodotte dalla Fca, che ne pensa?

Ho sempre considerato perlomeno bizzarro che Fca auto fosse coinvolta nella produzione di mascherine quando si poteva dare lavoro ad aziende che erano magari già in un comparto affine, ma prevale sempre un po’ il nome del più forte. Stiamo vedendo che addirittura queste mascherine logate con la presidenza del Consiglio dei ministri sono finite nelle classi e i genitori hanno dovuto chiedere ai figli di non indossarle oppure gli stessi figli si sono rifiutate di indossarle. E’ una delle peggiori prove dell’ex governo Conte e di Arcuri.

Un pacco di queste mascherine, distribuite agli alunni di una scuola elementare di Portici è stato recapitato alla nostra redazione. Abbiamo effettuato la più classica delle prove: indossando la mascherina, si soffia verso un accendino acceso. La fiamma si è spenta, segnale che il nostro soffio ha oltrepassato il tessuto e raggiunto la fiamma, cosa che non dovrebbe mai accadere.

Si tratta di quelle mascherine di Meltblown, tessuto-non-tessuto prodotto con polipropilene e utilizzato come strato filtrante per le mascherine chirurgiche, che tante polemiche hanno sollevato in tutta Italia, e che sono state oggetto di una denuncia che Usb, Rete Iside onlus e Osa hanno presentato alla fine dello scorso gennaio alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti, in quanto, stando all’esposto, “non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm 17 marzo 2020 n.18.

“La denuncia – spiegano gli autori dell’esposto in una nota – si basa sulle analisi di Archa srl (società accreditata da Accredia, ente designato dal governo italiano ad attestare competenza, indipendenza e imparzialità dei laboratori che verificano la conformità di beni e servizi alle norme), sul potere filtrante di due lotti di mascherine Fca Italy (uno pediatrico per le scuole prodotto a settembre 2020; uno per adulti prodotto per i lavoratori Fca a novembre 2020). Le analisi dicono che le mascherine pediatriche hanno un potere filtrante dell’83-86% (invece del 98% previsto dalla norma); le mascherine per adulti un potere filtrante dell’89-90% (invece del 98%)”.
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