Orbán ‘l’amico’ di Salvini che sta stretto al Movimento 5 Stelle

Oggi l’incontro tra il primo ministro ungherese e il leghista

Matteo Salvini al raduno di Pontida
Foto Marco Alpozzi - LaPresse

MILANO – E’ tempo di elezioni. E Matteo Salvini ha scelto di preparasi per l’europee consolidando l’alleanza con il primo ministro ungherese Viktor Orbán. ‘L’amicizia’ tra i due, però, crea imbarazzo ai pentastellati. I Cinque Stelle mettono le mani avanti: “Mai con Orbán”. Ma il leghista prosegue dritto.

Il vertice

Oggi in prefettura a Milano si terrà l’incontro tra Salvini e Orbán per discutere, in chiave politica e non governativa, di immigrazione, della permanenza del partito di governo ungherese Fidesz tra i Popolari europei e della procedura di infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Ungheria.

I pentastellati prendono le distanze

Il M5S accomuna la posizione del primo ministro ungherese sulla contrarietà alla revisione del trattato di Dublino a quella di Francia e Germania e per questo chiude le porte ad ogni possibilità di dialogo. “Con Orbán non vogliamo avere niente a che fare – tuonano – La sua posizione di fatto è la stessa di Germania e Francia. Merkel ed Orbán sono nello stesso partito in Europa”.

Il via libera di Maroni

La benedizione all’incontro tra Salvini e Orbán arriva dall’ex governatore lombardo Roberto Maroni che su twitter scrive: “Incontro importante: può essere davvero l’inizio della svolta verso un’Europa che si fa finalmente carico del problema immigrazione. #buonlavoro”.

La protesta

In contemporanea all’incontro tra Salvini e Orbán, per protestare contro quest’ultimo, in piazza San Babila si terrà il presidio ‘Europa senza muri’, sui temi della solidarietà e dell’accoglienza che vedrà protagonisti Pd, Leu, Possibile, Anpi e Cgil. Alla manifestazione sarà presente l’ex presidente della Camera Laura Boldrini che attacca il primo ministro ungherese. “E’ portatore di una visione illiberale e anti-italiana – spiega – La lunga storia democratica dell’Italia non consente di avere un interlocutore così. Mi pare che per Salvini ora lo slogan sia diventato ‘prima gli ungheresi'”. Infine l’idea dell’esponente di Leu: “Una lista unica di centrosinistra, senza simboli di partito – conclude Boldrini – un’iniziativa politica inedita”.

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