ROMA – Una testa che spunta da una valigia abbandonata in strada, chiusa in modo approssimativo con del nastro adesivo. E una lunga striscia di sangue che conduce fino alla porta di un’abitazione. Non è l’inizio di un racconto postumo del grande scrittore americano Edgar Allan Poe, ma una macabra vicenda di cronaca accaduta realmente alla periferia Est di Roma. Tutto inizia nella mattinata di sabato. Intorno alle 7 un passante nota, vicino a una macchina in sosta, un trolley con evidenti tracce ematiche in piazza Federico Sacco, non lontano dalla stazione della metro B Santa Maria del Soccorso.
Il ritrovamento
La polizia accorre sul posto, scoprendo all’interno una testa umana e il cadavere di un uomo. Seguendo la striscia di sangue, gli agenti arrivano davanti alla porta di una piccola abitazione. Qui viveva Luca De Maglie, 37 anni, con precedenti per droga. Al posto suo trovano una donna, la compagna, A.R, che spiega loro come il compagno Luca fosse morto da giorni in casa (presumibilmente martedì). E di come lei si fosse effettivamente sbarazzata del cadavere, chiudendolo nella valigia poi abbandonata per strada.
Le ipotesi
Il corpo era in parte sporgente ed era per questo motivo coperto da alcune buste di plastica e dal nastro adesivo, per tentare di nascondere il cadavere. Ovviamente troppo grande per essere contenuto da una valigia. Secondo quanto confermato da fonti investigative, i risultati dell’autopsia sul cadavere non arriveranno oggi: bisogna quindi ancora capire le cause della morte.
L’assenza di segni di violenza sull’uomo non fa pensare ad un omicidio, con l’ipotesi più accreditata che sembra essere quella del decesso per overdose. La donna è stata interrogata dalla Squadra mobile di Roma ed è stata denunciata a piede libero per occultamento di cadavere. La 39enne era stata già denunciata ad aprile per abbandono di minore, dopo aver lasciato il figlio di 2 anni da solo nel seggiolone di un’automobile parcheggiata. In quel caso la donna era stata rintracciata nel proprio appartamento in stato confusionale.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)