Ospedale del Mare, 120 licenziati: “Finiremo in mezzo a una strada”

L’appello: “Chiediamo una proroga per ricevere la stabilizzazione”

NAPOLI – Centoventi tra operatori socio sanitari e infermieri dell’Ospedale del Mare stanno per perdere il posto di lavoro. Il loro contratto lavorativo è infatti in scadenza, e non verrà rinnovato. Quello degli Oss è terminato due giorni fa, mentre per gli infermieri l’ultimo giorno nel presidio di Ponticelli sarà il 31 marzo. Nessuna prospettiva né porta aperta per i 120 uomini e donne che hanno letteralmente tirato su l’Ospedale propaganda del governatore Vincenzo De Luca, troppo impegnato per annunciare le nuove assunzioni in Asl per parlare dei licenziamenti che nel frattempo avvengono in silenzio, tra una passerella e l’altra dell’ex commissario alla Sanità regionale. Quelli in procinto di perdere il posto di lavoro sono approdati all’Ospedale del Mare tre anni fa, quando cioè la struttura di Ponticelli era praticamente appena nata.

“Abbiamo incanalato tutte le nostre energie per questo ospedale: era nuovo, doveva partire, serviva personale, bisognava lavorare per la gente, per far sì che qualcosa di buono accadesse a Napoli. Io ci ho creduto tantissimo in questa struttura, ma alla fine tutti i nostri sforzi, tutto l’amore che ci abbiamo messo è andato in fumo”. Sono le parole di Anna Maria De Angelis, Oss di 47 anni disoccupata da due giorni, un figlio in procinto di laurearsi e un affitto da pagare. “Non so come tirare avanti”, ci confessa trattenendo le lacrime. La figlia più piccola di Ciro Cacace, anche lui Oss, sta per ricevere la Comunione, una festa che il suo papà non può godersi a pieno. “Io, padre di famiglia di 55 anni, cosa dirò ai miei figli? Sono arrivato qui il 4 dicembre 2017: 26 mesi, 30 ore medie di straordinari al mese, abbiamo garantito i livelli essenziali di assistenza facendo uscire dal commissariamento questa Regione. E ora cosa ci ritroviamo?”.

Una domanda lecita, giusta, quella che i lavoratori rivolgono ora a De Luca. Mancava davvero poco per raggiungere la tanto agognata stabilizzazione e rientrare nella legge Madia. Ora i 120 dovranno far spazio ai nuovi assunti. “Esultiamo per lo scorrimento delle graduatorie, ma queste dovevano essere un’aggiunta alle risorse già acquisite in questo ospedale, che ora verranno sostituite con nuovi lavoratori alle prime armi. Licenziando queste persone si torna indietro”, denuncia Raffaele Pavone, responsabile Fials del presidio di Ponticelli. Assumere per licenziare: questa la filosofia della sanità campana. L’appello ora è rivolto a De Luca: “Chiediamo una proroga e il rinnovo dei contratti. Non mandateci a casa, le nostre famiglie hanno bisogno di noi”.

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