La camera iperbarica dell’ospedale di Caserta sarà temporaneamente fuori servizio a causa di lavori di manutenzione programmati. Il direttore dell’ospedale ha garantito la continuità del servizio, ma gli utenti dovranno recarsi in altri centri della Campania, causando inevitabili disagi per alcune terapie, come l’ossigenoterapia, che verranno sospese a partire dalla fine del mese in corso.
Dall’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale (Aorn) di Caserta, fanno sapere che “a fine giugno saranno sospese le ossigenoterapie per gli esterni. Saranno invece garantite le altre prestazioni iperbariche in altri ambulatori dell’Aorn di Caserta. Ai ricoverati, invece, saranno garantite tutte le prestazioni in cura ossigenoterapeutica erogate con altre aziende”. I disagi per gli utenti sono una conseguenza dei lavori che devono essere completati nell’area dell’ospedale dove si trova la camera iperbarica.
Nonostante l’Aorn garantisca la continuità delle prestazioni, si annunciano disagi inevitabili per utenti e pazienti in cura, soprattutto per quelli non ricoverati. Rimane da chiarire dove dovranno recarsi gli utenti per l’ossigenoterapia e se, nonostante il trasferimento in altre strutture, i costi rimarranno a carico della stessa azienda ospedaliera durante il periodo di sospensione.
Occorre inoltre definire il sistema delle priorità da assegnare ai pazienti e valutare l’eventuale priorità per chi è già in cura al momento del trasferimento in altre strutture. La sospensione della camera iperbarica nell’Aorn di Caserta rappresenta un problema significativo, considerando che il servizio sanitario regionale non prevede altre camere iperbariche nella provincia di Benevento. Con la sospensione delle prestazioni nel capoluogo casertano, gli utenti dovranno recarsi altrove, tra le province di Napoli, Salerno e Avellino.
“Il personale sanitario, medici e infermieri, è stato riassegnato: i medici alle sale operatorie e gli infermieri ad attività ambulatoriali. I tempi di riattivazione sono sconosciuti e si ritiene che dureranno fino all’ultimazione dei lavori”, afferma Antonio Eliseo del Nursind.