ROMA (LaPresse) – Nuove analisi, nei laboratori della scientifica a Caserta, stabiliranno la data del decesso della persona. I cui resti sono stati trovati nella sede della Nunziatura Apostolica di Via Po, a Roma.
Ossa in Nunziatura, l’analisi dei resti
Secondo quanto si apprende, i resti sarebbero molto più antichi di quanto si fosse pensato in un primo momento, quando era affiorata l’ipotesi che potessero appartenere a Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Le due quindicenni scomparse nel 1983 a poche settimane di distanza.
I resti non solo sembrerebbero appartenere ad una persona adulta, ma sarebbero notevolmente deteriorati. E questo, oltre a far pensare si tratti di ossa di un periodo precedente agli Anni Ottanta, crea delle oggettive difficoltà nella ricerca del dna.
La prossima settimana i resti saranno sottoposti al metodo di datazione del carbonio 14, per circoscrivere il periodo del decesso.
Alla ricerca del codice genetico
Gli esperti della scientifica non sono riusciti finora a trovare il codice genetico relativo allo scheletro. E non è detto che ciò avvenga in futuro a causa del deterioramento causato da tempo e umidità.
Le difficoltà logistiche nelle indagini
Considerata la conformazione, le ossa sembrerebbero esser appartenute a una persona adulta ma è ancora impossibile stabilire il sesso. Perché, in assenza del dna, lo si potrebbe fare solo grazie all’analisi della sinfisi pubica (parte del bacino), che è mancante.
Lo scheletro è uno solo, eccezion fatta per due piccolissimi frammenti ancora da valutare e che forse risalgono a periodi precedenti alla struttura principale. ed è privo degli arti inferiori. Delle gambe resta solo un pezzo di femore e proprio da quello si cercherà nei prossimi giorni di estrapolare il dna che non è stato possibile definire fino a oggi.
di Alessandra Lemme