Piazza Affari torna in rosso, soffrono Tim e Saipem

Il ministero guidato da Luigi Di Maio ha comunque annunciato di non aver ricevuto alcun progetto segreto sullo scorporo della rete di Telecom Italia

MILANO (LaPresse/Finanza.com) – Chiusura in calo per Piazza Affari, che non dà seguito al rush della seduta precedente. Allineandosi alla tendenza ribassista dei principali listini europei in assenza di Wall Street, chiusa oggi per il Giorno del ringraziamento.

Piazza Affari in rosso, pesa la bocciatura dell’Ue

La bocciatura della legge di bilancio da parte dell’Ue, che ha preannunciato il possibile avvio di una procedura di infrazione a causa della violazione della regola del debito, continua a tenere banco con il governo. Che conferma di voler mantenere l’impronta originale della Manovra anche se tra gli investitori trapela un maggiore ottimismo circa la possibilità di una soluzione di compromesso.

Lo spread Btp-Bund, intanto, è sceso ulteriormente sotto i 310 punti base, chiudendo la seduta a quota 307,2 con il rendimento del decennale italiano al 3,44%. L’indice Ftse Mib in chiusura ha invece ceduto lo 0,69% a quota 18.603 punti. Facendo comunque meglio del Dax di Francoforte (-0,94%) e soprattutto del Ftse100 di Londra (-1,28%).

Banche, titoli altalenanti

Contrastate le banche. Banco Bpm si mette ancora in luce con un balzo del 2,98% a 1,88 euro dopo che ieri era salita del 7,6% sul ritorno dell’ipotesi di deal con Cattolica. Mentre Unicredit termina gli scambi con un arretramento dello 0,67% a 10,64 euro. Tra i titoli in affanno ancora una volata i quelli del comparto oil, complice un nuovo calo dei prezzi del petrolio.

Tim e Saipem in calo

Eni lascia così sul campo il 2,13% a 14,31 euro, mentre Saipem perde il 3,36% a 3,60 euro nonostante fonti di mercato parlino di un contratto stretto con Edf per l’ingegneria di base si un campo eolico al largo della Scozia. In discesa di quasi il due punti percentuali Tim (-1,88% a 0,53 euro). Con i sindacati in protesta davanti al Mise su presunti progetti di “spezzatino”. Il ministero guidato da Luigi Di Maio ha comunque annunciato di non aver ricevuto alcun progetto segreto sullo scorporo della rete di Telecom Italia.

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