ROMA (LaPresse) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stilato una classifica degli enti della Pubblica Amministrazione più ‘virtuosi’ per i tempi di pagamento dei fornitori. Confrontando gli importi delle fatture più elevate con il tempo medio di pagamento, nella top ten dei più virtuosi spicca al quinto posto l’Agenzia Spaziale Italiana. Lo ha scritto oggi L’Economia del Corriere della Sera.
Il bilancio delle pubbliche amministrazioni
Tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute, infatti, a pagare le proprie fatture entro i trenta giorni dalla data del loro ricevimento – fatta eccezione per gli enti del servizio sanitario nazionale, il cui termine massimo è di 60 giorni. I tempi medi di pagamento dell’Agenzia spaziale italiana si aggirano attorno ai 20 giorni. Per un ammontare di 174 milioni di euro annui.
L’impatto sul sistema economico
“Si tratta di un importante indice della performance della PA che ha un impatto fortissimo sul sistema economico visto che il tema dei debiti insoluti della pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori che sono anche contribuenti assume alle volte connotazioni drammatiche”. Lo ha dichiarato Anna Sirica, Direttore Generale dell’ASI.
“Abbiamo ottenuto questo risultato grazie alla chiara volontà di rendere un servizio efficiente al sistema industriale dello spazio. Obiettivo che fa parte della nostra mission – ha concluso il Direttore Generale dell’ASI – e anche grazie ad un innovativo progetto a supporto della trasformazione digitale dell’Ente. Che fa leva sul cloud computing per sostenere l’automazione dei processi. Recuperando efficienza e migliorando la condivisione e l’accesso alle informazioni”.
Dall’inizio quattro anni fa del lavoro nella Cabina di Regia di Palazzo Chigi, le attività dell’ASI sono sempre più rivolte allo sviluppo della space economy. E quindi al servizio di una più vasta platea di clienti istituzionali e commerciali.
Tra i migliori pagatori l’Agenzia Spaziale Italiana
In questo quadro oggi l’Agenzia Spaziale Italiana è in grado di mettere a disposizione degli operatori interessati tutti i dati derivanti dalla ricerca economica e scientifica. Che sono elementi fondamentali per mantenere alta la competitività dell’intero sistema spaziale nazionale.
E i risultati non si sono infatti fatti attendere. Nel triennio 2014 – 2016 il settore spaziale italiano ha assunto a tempo indeterminato 675 nuovi addetti (il 3% al netto del turnover) nel triennio. Di questi molti sono entrati nel sistema delle piccole e media imprese. Portando un livello di formazione di alto livello (66% sono laureati, il 7%ha il dottorato, il 3% master).