Roma– L’ipotesi più probabile allo studio del governo è che la pace fiscale preveda una aliquota unica per tutti al 25%. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (Lega), parlando del decreto fiscale che dovrebbe andare nel Consiglio dei ministri di lunedì.
Non è un condono
Allo studio ci sarebbero tre scaglioni di pagamento: al 6%, al 10% e al 25% a seconda della situazione reddituale del contribuente. Riguarderà solo i cittadini e le imprese che non possono pagare perché in difficoltà economica, ma che sono in regola con la dichiarazione dei redditi, ha precisato il sottosegretario.
Sulla pace fiscale si pronuncia anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini che, raggiunto dai microfoni di ‘Stasera Italia Weekend’, si dice “certo” che il provvedimento si farà. “Abbiamo dato l’indicazione – spiega -, i tecnici stanno elaborando i loro schemi, a me interessa il risultato“.
Salvini smentisce possibili dissapori tra Lega e Cinquestelle
Rumor vogliono infatti che nel M5S ci sia tensione fra l’ala governista e quella ortodossa che mal digerisce la pace fiscale, letta piuttosto come un condono. Tra questi anche Roberto Fico, esponente di spicco del Movimento e presidente della Camera.
Il peso degli ortodossi si farebbe sentire anche su Luigi Di Maio, chiamato invece a tener fede agli accordi presi con il partner di Governo.
Sull’accordo con Di Maio, il vicepremier del Carroccio ha dichiarato: “Sì, nel contratto c’è saldo e stralcio delle cartelle, e quello che c’è nel contratto si fa“.
Previsto un vertice di maggioranza Lega-M5S proprio lunedì prima del Cdm a palazzo Chigi dove si discuterà di decreto fiscale e della legge di Bilancio a cui dovrebbe essere collegato.
A proposito del tetto di copertura per la pace fiscale, Salvini conclude: “Ci stanno lavorando i tecnici, non fatemi portare via il lavoro ad altri. Per me più alto è, meglio è“.
