ROMA (LaPresse) – Michael Schumacher “sente l’amore delle persone che sono intorno a lui e che grazie a Dio lo tengono lontano dai curiosi. La famiglia è un nido protettivo di cui ha assolutamente bisogno”. A rivelato è l’arcivescovo tedesco Georg Ganswein, prefetto della Casa Pontificia, che ha raccontato di una sua visita al sette volte campione del mondo di Formula 1 nell’estate 2016, a meno di tre anni dall’incidente sugli sci nel quale l’ex pilota rimase gravemente ferito, entrando successivamente in coma.
La visita di padre Georg a Schumacher
Il volto di Schumacher “è diventato un po’ più pieno, ma per il resto il suo aspetto non è cambiato”, ha riferito l’arcivescovo alla ‘Bild’. “Mi sono seduto di fronte a lui, gli ho afferrato entrambe le mani e l’ho guardato”. Ganswein ha aggiunto: “Ovviamente includo Schumacher e la sua famiglia nelle mie preghiere”.
“Una persona malata ha bisogno di discrezione e comprensione – prosegue l’arcivescovo -. La famiglia è in nido protettivo di cui Michael ha assolutamente bisogno. Sentirli vicino è fondamentale. Sua moglie è l’anima della famiglia. In questo periodo natalizio, prego spesso per Michael e la sua famiglia. Il Natale è la festa della nascita di Cristo, l’incarnazione dell’amore divino”.
Le ultime notizie sulle condizioni del campione tedesco
Pochissime notizie sono trapelate sul campione tedesco dopo la sua caduta sugli sci del 29 dicembre 2013 che gli provocò gravi danni cerebrali. Sul suo stato di salute e sulla sua riabilitazione permane un alone di mistero. Il 16 giugno 2014, dopo circa sei mesi, la portavoce e manager Sabine Kehm dichiara che Schumacher, uscito dal coma, ha lasciato l’ospedale di Grenoble per iniziare un percorso riabilitativo in una clinica privata.
Già ad aprile erano stati annunciati periodi di risveglio, ripresa della coscienza e interazione con l’ambiente circostante. Viene infine deciso un percorso riabilitativo al centro di neuroscienze dell’ospedale universitario di Losanna, non lontano dalla sua villa di Gland.