Peshawar (Pakistan) – Sale a 63 morti il bilancio delle persone rimaste uccise dopo l’esplosione di una bomba avvenuta all’interno di una moschea sciita nella città pakistana nord-occidentale di Peshawar. I feriti sono stati quasi 200. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis: “Un combattente dello Stato Islamico è riuscito ad assalire una moschea sciita a Peshawar”, ha dichiarato il gruppo jihadista sul suo sito di propaganda Amaq, mentre le autorità pakistane hanno promesso di dare la caccia e arrestare le menti dietro l’attacco.
L’Isis ha riferito che il kamikaze era originario dell’Afghanistan. Stando a quanto ricostruito, l’uomo ha sparato a due poliziotti a guardia della moschea musulmana sciita nel nord-ovest di Peshawar prima di entrare all’interno e far esplodere il suo ordigno. L’attacco è avvenuto mentre i fedeli erano impegnati nella preghiera del venerdì. “Condanniamo il bombardamento di una moschea a Peshawar, in Pakistan. Non c’è alcuna giustificazione per attaccare i civili e i fedeli”, ha twittato il viceministro talebano per la cultura e l’informazione Zabihullah Mujahid. Il viceministro non ha rilasciato commenti sul fatto che, secondo quanto riferito dall’Isis, l’attentatore suicida fosse afghano.
(LaPresse/AP)