KARACHI – Una mattinata di lacrime e sangue che ha sconvolto il Pakistan. Nelle ultime ore, il Paese è stato scosso da due gravi episodi. Prima un attacco armato al consolato cinese di Karachi, la città più popolosa del Pakistan. Quindi, qualche ora dopo, una bomba è esplosa in un mercato all’aperto nel nord-ovest del Paese.
Attacco suicida al consolato cinese in Pakistan, nello scontro a fuoco muoiono tre attentatori e due militari
L’attacco al consolato cinese è avvenuto intorno alle 9.30 locali. Almeno quattro gli uomini armati che hanno assaltato la struttura. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, erano carichi di esplosivo. Quindi, pronti a farsi esplodere una volta dentro. Ma gli assalitori sono stati intercettati dai militari che, nei punti di accesso, erano di guardia. A quel punto è scattato un violento conflitto a fuoco che è sfociato nel sangue. I morti saranno cinque: due tra le forze armate e tre attentatori. Poco dopo l’attacco è stato rivendicato dall’Esercito di liberazione del Belucistan. Il gruppo di miliziani – che da tempo rivendica il diritto di autodeterminazione del popolo locale in Pakistan – ha dichiarato che “la Cina sta sfruttando le nostre risorse”, per questo il consolato è stato attaccato.
Una bomba esplode in un mercato all’aperto nel nord-ovest del Paese, il bilancio provvisorio è di 25 vittime
La tragedia, però, si sarebbe consumata qualche ora più tardi nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Una bomba è infatti esplosa in un mercato all’aperto, nel momento in cui il bazar al confine con l’Afghanistan era pieno di gente. La maggior parte delle vittime sarebbero di minoranza sciita, come riferito da fonti di polizia. Il bilancio, ancora provvisorio, parla di 25 morti e una quarantina di feriti. Non è la prima volta che la regione di Orakzai, negli ultimi anni, si colora di sangue per via di attacchi da parte degli estremisti sunniti contro la minoranza sciita.