Femminicidio, allarme dell’Istat: “Il 60 per cento delle donne che subiscono violenze ha figli”

Il 26% delle donne che subisce violenza è di origine straniera, il 63% ha figli: questi i dati diffusi dall'istat. L'Italia non fa' passi avanti sulla tematica dei diritti delle donne. Allarme dell'associazione DiRe.

CASERTA – Oltre 49mila donne hanno chiesto aiuto ai centri di ascolto contro la violenza: è un quadro sconfortante quello tracciato dall’Istat sull’offerta dei centri anti-violenza. Il 26,9% è rappresentato da donne di nazionalità straniera. Delle quali il 63,7% ha figli. Che nella maggioranza dei casi sono minorenni. L’Italia non sembra fare passi in avanti per quanto riguarda la parità di diritti. L’Unione Europea ribadisce perciò il suo impegno contro le violenze. Allarme dell’associazione DiRe: “Il governo si è dimostrato disinteressato e reazionario sul tema dei diritti delle donne”.

L’impegno dell’Unione Europea: “Porremmo fine ai maltrattamenti verso donne e ragazze”

“In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ribadiamo il nostro impegno: porremo fine ai maltrattamenti” è così che inizia la dichiarazione della Commissione europea e dell’Alta rappresentante. La vera lotta contro violenza e maltrattamenti parte dal singolo: “La violenza nei confronti delle donne è una grave violazione dei diritti umani. Eppure è tuttora diffusa in tutto il mondo. L’idea che le molestie o le violenze inflitte alle donne siano normali e accettabili è sbagliata e deve cambiare. Spetta a tutti noi dire no. Dobbiamo respingere apertamente gli atti di violenza o molestia. Siamo noi a dover sostenere le vittime”.

L’associazione DiRe: “Scarsa attenzione alle violenze da parte di un Governo reazionario”

“Il rapporto ombra è uno strumento fondamentale che evidenzia tutte le criticità in relazione all’attuazione della Convenzione di Instanbul in Italia, al di là di quanto affermato dal governo nel suo rapporto annuale” dichiarano i legali di Di.Re. Gli avvocati dell’associazione Elena Biaggioni e Marcella Picone hanno collaborato infatti alla redazione del rapporto. “Questo lavoro è tanto più importante se si guarda allo scarso interesse dimostrato dal governo” dichiara il presidente Lella Palladino. “L’esecutivo si presenta invece come reazionario rispetto ai diritti e alla libertà delle donne” conclude.

 

 

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