PALERMO – I carabinieri di Palermo, nell’ambito di un’operazione antidroga, denominata ‘Pellicano’, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dai gip del tribunale ordinario e per i minorenni, nei confronti di 8 persone, tra cui tre minori. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti, evasione e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. Le indagini, avviate a gennaio 2018 dai carabinieri della stazione Falde, si sono sviluppate monitorando il palazzo di ferro, di via Brigata Aosta 56, dove si sono verificate aggressioni e sparatorie. Hanno sgominato l’organizzazione dedita allo spaccio e appurata l’esistenza di una piazza di spaccio di crack, cocaina e hashish.
Coinvolti anche minori nell’organizzazione
A essere arrestati sono stati due gemmelli 22enni, due cugini di 19 e 34 anni e un 46enne. Insieme a loro sono risultati coinvolti tre minori, un 17enne e due 15enni, per cui è stata disposta la misura di collocamento in comunità. Secondo quanto ricostruito dai militari la vendita aveva con il transito in via Brigata Aosta dei potenziali acquirenti. Che hanno invitato a stazionare nella zona adiacente al palazzo al numero 56, per verificare la presenza di forze dell’ordine.
La cessione avveniva poi nell’androne o in strada. A volte i pusher nascondevano la droga in bocca per poi sputarla al momento della consegna. Le operazioni vedevano coinvolti, oltre gli acquirenti, anche più componenti del gruppo in maniera sinergica. Per quanto riguarda i minori, uno o due di loro avevano il compito di sorvegliare la zona e la buona riuscita della vendita. Mentre un altro si occupava della consegna e dell’incasso della somma pattuita con l’acquirente. Per eludere le investigazioni, in alcune occasioni, la consegna avveniva da parte di una persona diversa da quella che aveva ricevuto il denaro. E solo dopo avere ottenuto l’assenso di quest’ultimo e avere verificato il denaro ricevuto.
Operazione dei Carabinieri di Palermo
Per nascondere le sostanze, prevalentemente crack, ma anche cocaina e hashish, venivano usati i vari contatori Enel all’interno del palazzo, le tasche esterne della bicicletta utilizzata dai pusher oppure quelle degli indumenti indossati, oggetti di vario genere come ad esempio un bicchiere di plastica, oppure sacchetti plastica. In varie circostanze, la droga è stata anche lanciata dal balcone di un’abitazione. Spesso, riportano i carabinieri, le vendite avvenivano in presenza dei bambini e a poche centinaia di metri da scuole frequentate e dal Sert.
I militari hanno rilevato che il 34enne nonostante si trovasse ai domiciliari, si allontanava in modo regolare dall’abitazione, per raggiungere uno dei gemelli anche lui ai domicialiari. I due insieme coadiuvavano i pusher in strada, lanciando loro da un balcone del sesto piano involucri contenenti lo stupefacente, già suddiviso in dosi. Svolgevano poi anche il ruolo di vedetta usando binocoli. Il 46enne ha invece violato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, per acquistare deroga. In tutto sono state documentate 694 cessioni durate l’attività d’indagine e segnalate 21 persone alla prefettura come assuntori di droga.
(LaPresse)