Di Alessandra Lemme
ROMA (LaPresse) – “I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare, forse perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni“. Così Papa Francesco che torna sui temi a lui cari dell’amore e della testimonianza. E invita i ragazzi e le ragazze arrivati a piedi da tante città ad avere “il coraggio di sognare“. Perché “un giovane che non sa sognare è un giovane anestetizzato, non potrà capire la forza della vita“. “I sogni sono importanti – dice il Papa davanti alla platea di 70mila persone -.
“E i sogni dei giovani sono i più importanti di tutti, sono le stelle più luminose, quelle che indicano un cammino diverso per l’umanità“. Ma “non ci sono pasticche che fanno sognare – aggiunge – quelle bruciano i neuroni, addormentano il cuore e ti rovinano la vita. I sogni non si comprano, sono un dono di Dio“. Sul palco salgono alcuni ragazzi e ragazze e parlano delle loro emozioni, dei dubbi, dei timori di ogni giorno. In un incontro nato per preparare al sinodo dei vescovi che, nel mese di ottobre, si occuperà del rapporto tra la Chiesa e le giovani generazioni.
In decine di migliaia si sono messi in cammino, nei giorni scorsi da tutta Italia, per partecipare alla due giorni che si chiuderà domani a Piazza San Pietro
Hanno tra i 16 e i 29 anni, vengono da ogni Regione, e sono partiti da 195 diocesi. Ad accompagnarli 120 vescovi che, indossate le t-shirt, hanno voluto condividere con loro ogni passo. Hanno attraversato il Paese andando oltre la spiritualità: i ragazzi del nord est hanno incontrato lungo il cammino le trincee della Grande Guerra, quelli siciliani, partiti alle 4 del mattino per le temperature elevate, hanno fatto tappa a Corleone per vedere che anche nel paese simbolo della mafia c’è chi alla criminalità dice no ogni giorno. Alcuni migranti incontrati lungo la strada sono stati coinvolti, si è fatta una colletta per comprare un paio di scarpe adatte a camminare fino a Roma, e i pellegrini hanno camminato, fianco a fianco, abbattendo i muri e le paure che troppo spesso ostacolano l’accoglienza. I viaggi sono arrivati sul web attraverso immagini e pensieri pubblicati sui profili social dei partecipanti sotto gli hashtag PerMilleStrade e SiamoQui.
Dal Papa l’invito a non accontentarsi “del passo prudente di chi si accoda in fondo alla vita” perché “la Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, della vostra intuizione, della vostra fede“. Sono quasi le 21 quando Papa Francesco lascia il Circo Massimo, i giovani lo incontreranno ancora domani. Ora spazio alla musica, di Alex Britti, Clementino, Mirkoeilcane, e alla notte bianca delle chiese. Domani, in Piazza San Pietro, la messa delle 9.30, l’Angelus alle 12 e poi la benedizione dei doni offerti dalla Chiesa alla diocesi di Panama che organizza in gennaio la Giornata mondiale della gioventù.