ROMA – “Una delle cose che più mi hanno toccato quando, sei anni fa, sono arrivato a Roma, è il volontariato italiano. È grandioso!” Con queste parole, Papa Francesco, durante l’udienza con l’Associazione contro le leucemie i linfomi e il mieloma (Ail).
“Voi avete tre cose grandi, che implicano un’organizzazione tra voi – prosegue il Papa – il volontariato, che è molto importante, il cooperativismo e gli oratori nelle parrocchie. Tre cose grandi“.
Tra gli applausi il pontefice fa l’elogio di un settore che, solo pensando al non profit, conta in Italia oltre 300 mila realtà. Secondo i dati Istat le istituzioni non profit attive nel Paese sono 343.432.
Il settore del volontariato anche negli anni della crisi economica, è cresciuto rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi: dal 5,8% del 2001 al 7,8% del 2016 per le istituzioni e dal 4,8% del 2001 al 6,9% del 2016 per gli addetti.
La distribuzione territoriale vede oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del Nord contro il 26,7% dell’Italia meridionale e insulare.
Il numero di istituzioni non profit ogni 10mila abitanti è un indicatore che misura più chiaramente la presenza territoriale: se al Centro-Nord tale tale rapporto assume valori prossimi se non superiori a 60, nelle Isole e al Sud è pari rispettivamente a 48,1 e 42,2.
Infine, i dipendenti sono ancora più concentrati delle istituzioni dal punto di vista territoriale, con oltre il 57% impiegato al Nord. “Come Maria, rimasta ai piedi della Croce di Gesù – dice il Papa – anche loro, i volontari, ‘stanno’ presso il letto dei sofferenti e realizzano quell’accompagnamento che porta tanta consolazione”.
“Questo atteggiamento di prossimità premurosa – aggiunge in riferimento all’Ail, che compie 50 anni – è tanto più necessario nei confronti del malato ematologico, la cui situazione è complessa per la percezione stessa della malattia. Vicinanza, prossimità, come Maria ai piedi della Croce. E ci sono tante storie, tante storie di croce tra voi”.
(LaPresse)