La fonte ‘assassina’ che ha fatto catturare Marco Di Lauro. La svolta nelle indagini dopo l’omicidio di Melito

Nicola Tamburrino dopo aver ucciso la donna, accompagnato dal suo legale si è recato in Questura, a Napoli, per confessare. E dopo è stato individuato il covo di Di Lauro.

Foto LaPresse - Alessandro Pone

Camorrista, cinico e assassino: se Marco Di Lauro dopo 14 anni è stato arrestato è anche ‘grazie’ a Salvatore Tamburrino. E’ l’omicida di Norina Matuozzo, 33enne.

Dopo aver ucciso la donna, accompagnato dal suo legale si è recato in Questura, a Napoli. Ha confessato: ha ammesso di aver freddato l’ex moglie. Era stato ‘lasciato’ e non sopportava la fine della storia.

L’ennesimo delitto innescato da un amore criminale: un film già visto, purtroppo. La tragedia, però, stavolta non ha spezzato soltanto la vita della donna. Ha determinato anche il blitz che ha portato alla cattura del secondo latitante più pericoloso di Italia: Marco Di Lauro.

Perché in seguito all’arresto di Tamburrino, luogotenente e amico proprio del figlio (il quarto) di Ciruzzo ‘o milionario, gli inquirenti sono arrivati al nascondiglio del boss.

Spietato nell’assassinare una donna. Criminale nell’aver fatto parte di una cosca che ha seminato il terrore in città.

L’unica nota positiva della storia è che finalmente c’è un latitante in meno. Il figlio di Paolo Di Lauro non è più un uomo libero: è in cella.

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