ROMA – Si è appena conclusa la visita di Papa Francesco al Campidoglio. Ad accogliere il Santo Padre la sindaca di Roma Virginia Raggi. Accolto da una folla in festa, Francesco, accompagnato dal cardinale vicario Angelo De Donatis, si è prima intrattenuto a parlare con i familiari della Raggi, e poi ha sostato sulla scala della Lupa per salutare i romani prima del suo ingresso nel Palazzo Senatorio.
“Da tempo desideravo venire in Campidoglio per incontrarvi e portarvi di persona il mio ringraziamento per la collaborazione prestata dalle Autorità cittadine a quelle della Santa Sede in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, così come per la celebrazione di altri eventi ecclesiali“, le prime parole di Francesco.
Papa Francesco, il messaggio di integrazione e accoglienza
Papa Francesco e Virginia Raggi hanno avuto un colloquio a porte chiuse durato una decina di minuti prima di raggiungere la Sala dell’Arazzo. Qui il pontefice ha incontrato il vice-sindaco, i presidenti dei Gruppi consiliari e i dirigenti capitolini. A questi Francesco ha consegnato una copia del libro “Ripensare il futuro dalle relazioni”, riportanti i suoi discorsi sull’Europa. Ed è di accoglienza che il papa ha immediatamente parlato nel suo intervento.
“Roma, lungo i suoi quasi 2.800 anni di storia, ha saputo accogliere e integrare diverse popolazioni e persone provenienti da ogni parte del mondo. Si mantenga all’altezza dei suoi compiti e della sua storia, sappia anche nelle mutate circostanze odierne essere faro di civiltà e maestra di accoglienza, non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune“, ha detto all’Assemblea capitolina.
“Auspico a una rinascita morale della città”
“Roma, quale sede del successore di San Pietro, è punto di riferimento spirituale per l’intero mondo cattolico. Ben si spiega perciò che l’Accordo di Revisione del Concordato tra Italia e Santa Sede, di cui quest’anno si celebra il 35 anniversario, affermi che ‘la Repubblica Italiana riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità”, ha proseguito il Santo Padre. “Questa peculiare identità storica, culturale e istituzionale di Roma postula che l’Amministrazione capitolina sia posta in grado di governare questa complessa realtà con strumenti normativi appropriati e una congrua dotazione di risorse“.
Il Papa ha dunque formulato “i migliori auspici affinché tutti si sentano pienamente coinvolti per raggiungere questo obiettivo, per confermare con la chiarezza delle idee e la forza della testimonianza quotidiana le migliori tradizioni di Roma e la sua missione. E perché questo favorisca una rinascita morale e spirituale della Città.Roma è la città dei ponti, mai dei muri”.