WASHINGTON – Miete successi ma anche contestazioni la politica contro i migranti adottata da Donald Trump. Un fiume di gente ha invaso le strade di Washington per esprimere dissenso nei confronti del presidente americano. E tra le 575 donne arrestate a Washington c’è anche Susan Sarandon.
Tutte unite contro la ‘tolleranza zero’
L’attrice e le altre stavano protestando a Washington contro la politica sull’immigrazione della ‘tolleranza zero” di Donald Trump, all’interno di un ufficio del Senato presso il Dipartimento di Giustizia, una linea definita “durissima” da chi ha scelto di protestare. Durante il sit-in lei e gli altri manifestanti hanno chiestola chiusura dei centri di detenzione per i migranti, al confine col Messico. Lì, infatti, sono stati rinchiusi oltre 2 mila e 200 bambini, figli di migranti, che negli ultimi mesi sono stati separati dai genitori.
“Continuo a lottare”: la provocazione di Susan Sarandon
“Sono stata arrestata. Resto forte. Continuo a lottare”, ha scritto a mezzo Twitter la Sarandon dopo il rilascio. “Una azione potente, bella, significativa, con centinaia di donne che chiedono la riunificazione delle famiglie separate dalla politica immorale” dell’agenzia per l’immigrazione. La democrazia assomiglia a questo”, ha aggiunto pubblicando un’immagine della protesta. Tra la Sarandon e Trump il rapporto è da sempre ai ferri corti. Anche subito dopo la sua elezione l’attrice aveva fatto sapere di essere in disappunto. All’epoca, però, la Sarandon aveva ricevuto qualche critica, con l’accusa di aver contribuito a disperdere i voti.