CASERTA – Dubbi sulla qualità dei cibo servizio ai pazienti dell’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano”. A sollevare il problema è l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, nota per il suo impegno contro le aggressioni ai medici. Questa volta il sodalizio nota che negli ultimi tempi “si sono moltiplicate le voci dei pazienti ricoverati che lamentano gravi disagi legati alla qualità del cibo loro somministrato durante la degenza. Le segnalazioni, giunte da diversi reparti, raccontano tutte una realtà comune: quella di pasti mal gestiti, spesso poco appetibili e, in molti casi, completamente diversi da quanto inizialmente richiesto”.
Ogni mattina un incaricato passa di stanza in stanza per annotare le preferenze culinarie dei pazienti. “Tutto sembrerebbe funzionare secondo uno schema razionale. Eppure, quando giunge l’ora del pranzo, quella lista sembra svanita nel nulla: al posto del piatto richiesto, viene servita tutt’altra pietanza. L’incongruenza è frequente e alimenta frustrazione tra i degenti, che si domandano con amarezza quale sia lo scopo di interpellarli, se poi le loro preferenze vengono ignorate. Altri ancora riferiscono di ricevere pasti a dir poco desolanti: brodi annacquati, quasi trasparenti, nei quali galleggia una quantità irrisoria di pasta o riso. Il sapore è assente, gli ingredienti scarsi, i condimenti quasi inesistenti. Il secondo piatto, spesso definito “triste”, appare scialbo, insapore e visivamente poco invitante, al punto da risultare, in taluni casi, immangiabile”.
Alla fine, in diversi casi si rinuncia del tutto al pasto e “i pazienti, pur debilitati, si vedono costretti a chiedere ai familiari di portare loro del cibo da casa, per evitare di trascorrere giorni a digiuno. Un esempio emblematico riguarda un degente che, nel corso di una settimana di ricovero, ha perso circa due chili, mettendo a rischio il proprio equilibrio nutrizionale e aumentando la possibilità di contrarre infezioni nosocomiali”.
Ieri non è stato possibile per “Cronache” ottenere una replica dai vertici dell’azienda. Il direttore generale Gaetano Gubitosa risultava assente, stando a quanto dichiarato dalla sua segreteria, mentre il direttore sanitario Angela Annecchiarico era in riunione nel pomeriggio: dalla segreteria hanno assicurato che sarebbe stata avvisata e avrebbe eventualmente ricontattato la testata, ma questo non è successo.
Il responsabile regionale del sindacato Nursind Antonio Eliseo si pone delle domande: “A chi tocca il controllo? Il capitolato d’appalto viene rispettato?”.