HONOLULU – Prima ha sparato all’impazzata sui civili. Poi si è tolto la vita. È accaduto a Pearl Harbor, storica base navale a 13 chilometri da Honolulu, nelle Hawaii, che ospita come noto la flotta statunitense nel Pacifico. Siamo nelle prime ore del pomeriggio.
L’accaduto a Pearl Harbor
D’improvviso un militare ha imbraccia l’arma di ordinanza e apre il fuoco contro chiunque gli si pari davanti. Uccide due dipendenti del dipartimento della Difesa di Washington. Ne ferisce una terza. Poi decide di puntare l’arma verso di sé e di togliersi la vita sparandosi alla testa. Ancora tanti i punti interrogativi sul movente. Le forze dell’ordine hanno iniziato le indagini sull’episodio che cade tre giorni prima del 78esimo anniversario dell’attacco aereo giapponese alla base. Era il 7 dicembre del 1941 quando morirono oltre due ile e trecento americani. Da quel momento gli Stati Uniti avrebbero deciso di entrare nella seconda guerra mondiale. Erano infatti già in corso i preparativi per ricordare quella giornata, una celebrazione che avrebbe coinvolto gran migliaia di militari oltre ai tanti civili che lavorano e vivono nella base con le loro famiglie.
Le indagini
Secondo le testimonianze raccolte, sarebbe stato un appartenente alla marina militare statunitense a sparare ma l’uomo non è stato al momento identificato. Anche delle vittime si sa poco, se non che fossero dipendenti del Dipartimento, ma niente riguardo ad un possibile e collegamento tra loro e il militare. Nel sito di Pearl Harbour tutti gli accessi e le vie di uscita sono stati bloccati. Centinaia gli appartenenti alle forze dell’ordine intervenute per mettere in sicurezza la zona. Paura anche tra i tanti turisti che erano in visita al ‘Pearl Harbour National Monument’ che sono stati messi al riparo. Il presidente americano Donald Trump è stato subito informato dell’accaduto mentre il governatore delle Hawaii David, come la Casa Bianca, ha offerto la sua assistenza attraverso le agenzie federali.