Pd alle corde, ma in Regione Campania si prepara il rimpasto di giunta

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – I democrat campani sperano nella convocazione di un’assemblea regionale aperta a tutti gli iscritti, ma pare debbano accontentarsi delle riunioni dei partiti provinciali. Se ne saprà qualcosa di più dopo la conferenza stampa, in programma per oggi, del commissario regionale del Pd Francesco Boccia. La prima segreteria a riunirsi è stata quella sannita che ha convocato gli organismi di partito per venerdì per un’analisi dell’insuccesso elettorale. La seconda è stata quella di Napoli guidata da Marco Sarracino, ieri. Anche a Caserta il commissario piddino Matteo Mauri dovrebbe convocare una riunione per un confronto. Ma le iniziative prese su scala provinciale potrebbero non bastare, oltre a non servire, considerate le sorti incerte del Pd rispetto alla tipologia del prossimo congresso nazionale. Sarà un congresso per eleggere il successore di Enrico Letta o un appuntamento rifondativo con tanto di simbolo nuovo? In attesa che si chiarisca questo punto, è il gruppo di consiglieri regionali a riorganizzarsi e a ritrovarsi unito come mai era successo fino a ora. L’anello di congiunzione tra l’area che fa capo a Mario Casillo e Loredana Raia e quella che ha dimostrato maggiore lungimiranza parlando di riorganizzazione del partito a Napoli in tempi non sospetti, composta da Bruna Fiola e Massimiliano Manfredi, dovrebbe essere il probabile rimpasto in giunta regionale come garanzia per il governatore Vincenzo De Luca di approvare in tempi stretti la proposta con cui si consente a un presidente il terzo mandato alla guida della Regione.

Un rimpasto in giunta, stando a voci di partito, consentirebbe a Lello Topo, che non ha centrato la rielezione in Parlamento, di ottenere un assessorato. Questa operazione sarebbe, a stretto giro, garanzia di stabilità del gruppo dem all’interno del parlamentino campano, considerato il rapporto che intercorre tra Topo-Casillo e Raia. Ma allo stesso tempo sarebbe, in prospettiva, garanzia per De Luca di avere al suo fianco portatori di voto non solo alle prossime Regionali, ma anche laddove l’ipotesi di proporre un segretario Pd per il Sud, trovasse accoglimento e si creasse per il numero uno di palazzo Santa Lucia la possibilità di espandere la propria leadership in tutte le regioni del Mezzogiorno. A contrastarlo all’interno del Pd resterebbe l’area che fa capo al neo deputato, e segretario del Pd Napoli, Sarracino che, al di là delle evoluzioni congressuali piddine ha già chiarito che non si ricandiderà alla guida del partito napoletano. Ma anche che resterà alla guida del Pd partenopeo fino al prossimo congresso. Quindi, al di là della sconfitta elettorale, e dell’analisi del voto per capire cosa non ha funzionato (premesso che dalle dichiarazioni dei vertici locali e nazionali emerge che ancora nessuno ha capito quali e quanti problemi ci siano alla base della débâcle), non ci sono dimissioni in vista. Per i prossimi mesi Sarracino resterà in carica e una volta chiarita la strada che vorrà percorrere il partito nazionale, sarà più semplice capire se e quando anche il regionale campano e il provinciale di Caserta (ora commissariati) e il Pd Napoli andranno a congresso.

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