Pd all’ultima spiaggia, Valente: “Ora chiarezza e responsabilità”

La senatrice dem: “Un errore rinviare i congressi in Campania”

Valeria Valente (Foto LaPresse - Marco Cantile)

NAPOLI – Il Pd non può più sbagliare. La senatrice Valeria Valente, intervistata da Cronache, lo dice con chiarezza e boccia senza mezzi termini i rinvii e le ambiguità delle ultime settimane.

Senatrice, che clima si respira all’interno del Pd ad un passo dal congresso nazionale?

Il Pd sta affrontando forse la sfida più importante dalla sua nascita nel 2007. Nel Paese c’è più che mai bisogno di un grande partito di centrosinistra, progressista, ambientalista e femminista. Un partito a vocazione maggioritaria, senza illusioni di autosufficienza, ma con l’ambizione di essere il perno di un centrosinistra all’altezza di un’opposizione seria e rigorosa, ma che al contempo ambisca a tornare presto al governo del Paese. Anche per questo, pur apprezzando tutti i candidati e le candidate, ho scelto di sostenere Stefano Bonaccini: è a mio parere il profilo più adatto a interpretare e guidare questa sfida e questo Pd, il più popolare e in grado di parlare con chiarezza e immediatezza fuori di noi. Eletta una nuova squadra con nuovi protagonisti, possiamo riprendere con forza la nostra strada, tutti insieme.

In Campania è scoppiato lo scandalo delle tessere false: come ne verrete a capo per evitare congressi farsa? Quanto questo rischia di pregiudicare la ‘veridicità’ del congresso?

Non conosco direttamente le vicende. Credo sarebbe però da folli inquinare questo passaggio, proprio perché tanto decisivo e delicato. Mi auguro non accada e approfitto per fare un appello a tutti al senso di responsabilità. Facciamo chiarezza subito con i nostri organi di autogoverno, che solo noi come Pd abbiamo. Qui non è in gioco il destino di singoli ma quello della più grande forza di centrosinistra del Paese.

Quanto inciderà l’esito del congresso nazionale sugli equilibri locali?

Proprio perché serve un Pd nuovo, più riformista, radicale e rigoroso nelle scelte e visto che il profilo del partito dipende nel concreto dalle persone che lo incarnano, io auspico che anche sul nostro territorio si punti a ricostruire un partito con una forte identità riformista e radicale. Un partito in grado certo di supportare al meglio i nostri vertici istituzionali, ma che lo sappia fare con una propria autonomia e una sua autorevolezza. Che frequenti meno le stanze e i palazzi delle istituzioni e più qualche fabbrica, qualche scuola, qualche realtà associativa che lavora in territori o in contesti difficili. È lì che dobbiamo tornare a stare.

Il congresso regionale e quello provinciale di Napoli sono stati prima convocati e poi rimandati a causa di dinamiche interne ancora poco chiare perfino agli iscritti. Su questa decisione hanno inciso di più gli interessi personali dei capibastone o l’incapacità organizzativa delle segreterie?

Non faccio parte della commissione che ha deciso i tempi del congresso e dunque non conosco le vere ragioni che hanno spinto a rinviare il rinnovo delle segreterie a livello provinciale e regionale. Quali esse siano, comunque, sarebbe stato certo più premiante e opportuno cogliere la grande occasione delle assise nazionali, anche perché sul segretario provinciale pesano delle incompatibilità. Credo che rinviare sia stato un errore.

La proposta Calderoli sull’autonomia differenziata resta un tema caldo…

La proposta di Calderoli è una iattura, oltre che un’ingiustizia profonda e inaccettabile per il Paese e non solo per il Sud. E’ una secessione mascherata, il dazio che Fdi sta pagando alla Lega, in vista delle elezioni regionali, alla faccia delle promesse elettorali di Giorgia Meloni. Noi ci batteremo fino all’ultimo perché non passi.

La lotta alla violenza contro le donne è un tema che ha caratterizzato il suo impegno parlamentare…

In Parlamento abbiamo appena approvato il disegno di legge a mia prima firma, poi divenuto testo base condiviso da tutti, che istituisce la prima Commissione bicamerale sul femminicidio e la violenza di genere. E’ un grande successo e un salto di qualità. Tutto il Parlamento sarà investito. Con la commissione di inchiesta del Senato, che io stessa ho presieduto per 4 anni, abbiamo approvato 13 relazioni su vari temi e una legge, quella sulle statistiche di genere, che ci aiuterà anche ad avere numeri e dati certi. C’è ancora tanto lavoro da fare perché la violenza maschile si può sconfiggere, non è un destino.

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