ROMA – “Il mio progetto? Non è una corrente, ci tengo a sottolinearlo. Non ho mai avuto una corrente e ho scritto due libri Oltre i partiti e Agorà in polemica con una forma partito organizzata a canne d’organo e verticistica, che ha comportato una svalutazione del ruolo, della partecipazione, del potere, della libertà degli iscritti. Quella che proponiamo è semplicemente un’area di pensiero plurale, aperta, priva di un leader monocratico, che si pone l’obiettivo di contribuire alla ricerca di una più forte identità del Pd e di pesare negli orientamenti del campo democratico”. Così al Corriere della Sera Goffredo Bettini.
“Guarderà al centro: c’è soprattutto, ma non solo, l’intenzione di ricomporre una presenza critica, moderna e aperta della sinistra italiana. Viviamo un paradosso: negli anni 70 l’Italia in Europa era “un’anomalia” per la forza di una sinistra comunista e socialista che insieme ai laici arrivava al 50%. Eppure il mondo era diviso in due, e una metà era dominato dall’Unione Sovietica. Oggi i comunisti non esistono più, ma è letteralmente scomparso, o irrilevante, o drammaticamente diviso, il mondo della sinistra. Un’anomalia al contrario. Infatti in tutti i Paesi occidentali il socialismo e la sinistra sono in campo, con alti e bassi. E dentro di loro emergono spesso letture innovative dei problemi della modernità. Dal tema delle crescenti disuguaglianze a quello della transizione ecologica”, ha aggiunto.
“Il documento che presenteremo penso sarà utile soprattutto al Pd, che ha bisogno come il pane di rendere visibile una tradizione più direttamente collegata alla lotta per la giustizia, la libertà, la dignità umana. Letta ha parlato fin dall’inizio di inclusività rispetto alle diverse sensibilità e culture. Sono d’accordo. La nostra iniziativa lavora per un equilibrio ed un bilanciamento, che al momento rischiano di mancare”, ha spiegato.
(LaPresse)