CASERTA (Renato Casella) – Il Pd casertano ricomincia da capo con l’ennesimo commissariamento. Matteo Mauri dovrà cercare di rimettere ordine in provincia e, secondo quanto la dirigente nazionale ed ex presidente provinciale del partito Camilla Sgambato dichiara a “Cronache”, dovrà occuparsi anche delle recentissima “apertura di credito” del gruppo consiliare in Provincia (Alessandro Landolfi, Stefano Cioffi, Enzo Guida e Ciro Marcigliano) verso il presidente dell’Ente Giorgio Magliocca.
Cosa è mancato nella gestione del partito da parte dell’ex segretario provinciale del Pd Emiddio Cimmino?
Il partito democratico di Caserta prima della segreteria Cimmino veniva fuori da un altro commissariamento purtroppo, e la strada dell’unanimità, quasi a tavolino, che portò all’elezione di Cimmino e anche alla mia presidenza, si è rivelata sbagliata, perché calata dall’alto e non condivisa con i circoli. Quindi nacque male. E non ho difficoltà ad ammetterlo. Io guardavo all’epoca con grande interesse a quel movimento che nacque tra i segretari delle varie sezioni, che avrebbe dovuto indicare la persona che meglio avrebbe potuto guidare il partito. Non se ne fece più nulla e fu un vero peccato. È mancata inoltre la fiducia tra le varie componenti e un vero radicamento sui territori. Ma mi sembrerebbe ingiusto gettare la croce solo su Cimmino. Siamo stati tutti poco incisivi e ciascuno deve prendersi la propria parte di responsabilità. Lo dobbiamo a chi ancora crede che il partito democratico sia l’unica vera forza progressista in grado di attrarre altre forze e arginare il vento delle destre che forte spira nella nostra provincia.
Quali sono le cose più urgenti da fare per il commissario Matteo Mauri?
Conosco bene e stimo Matteo Mauri, così come conosco e stimo il commissario regionale Francesco Boccia, ringrazio entrambi per il difficile compito e l’onere che hanno accettato. Hanno l’equilibrio giusto per attivare quel percorso di ricucitura necessario per un clima sereno che tutti auspichiamo. I temi che Matteo Mauri ha da affrontare sono tanti, penso inizierà dal riorganizzare il partito sul territorio, prendendo senz’altro contatto con i circoli ancora in piedi e con i nostri sindaci. Penso affronterà anche i temi importanti per le nostre comunità e soprattutto esigerà il rispetto delle regole nazionali del Partito che valgono ovunque. Ma ha bisogno della collaborazione di tutti noi.
Cosa pensa dell’“apertura di credito” al presidente della Provincia Magliocca da parte del gruppo Pd, con l’astensione sul bilancio di previsione nel corso della seduta di Consiglio di lunedì scorso?
Personalmente non la condivido. Ma anche su questo il commissario credo avvierà una discussione.
Si può iniziare a delimitare l’alleanza per le prossime Politiche? Visto il taglio al numero dei parlamentari, ritiene ancora possibile che vengano “paracadutati” candidati da altri collegi, come successo alle ultime elezioni?
Dopo quanto è successo nel Movimento 5 Stelle è complicato e prematuro parlare di alleanze. Come bene ha detto più volte il segretario Letta, non è dalle alleanze che si parte. Il perimetro va delineato dai temi che ci stanno a cuore, dalla nostra identità.
Nei mesi prossimi lanceremo un progetto per l’Italia, frutto anche di ciò che emerso dalle tantissime agorà. Ed è proprio partendo dai contenuti che si può tenere il più possibile uniti e collegati coloro che potenzialmente possono stare con noi e confrontarsi sulle scelte europeiste, sul salario minimo, sui diritti civili, che devono andate di pari passo con quelli sociali. Penso al ddl Zan o allo ius scholae ad esempio. Non so cosa succederà alle politiche: credo sia difficile che cambi la legge elettorale, ma mai dire mai.
Spero che la scelta dei parlamentari dia rappresentanza vera e radicata alla nostra provincia, perché ne ha enormente bisogno.
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