Firenze (LaPresse) – “Ho lavorato con lui da sindaco quando era ministro ed è una persona che può incarnare i valori di cui ha bisogno la sinistra oggi, per rappresentare una alternativa credibile al governo gialloverde”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Dario Nardella, sindaco di Firenze, si esprime a proposito di una eventuale candidatura di Marco Minniti alla segreteria del Partito democratico.
Negli scorsi giorni Nardella è stato tra i sindaci dem che, con un appello pubblico, hanno caldeggiato la candidatura di Minniti. “Questa candidatura – aggiunge Nardella – spariglia, cambia lo scenario di un Pd condannato a un congresso di mera investitura. O peggio, a una resa di conti tra correnti”. Per il sindaco di Firenze “è offensivo considerare Minniti un inseguitore di Salvini”. Perché “è l’unica figura che può mettere a nudo l’inaffidabilità di Salvini e del suo governo. Proprio perché ha dimostrato che argomenti come la legalità e l’immigrazione possono essere affrontati seriamente e con più efficacia anche dalla sinistra”.
Anche Richetti caldeggia la candidatura dell’ex Ministro
La possibile (probabile) candidatura di Marco Minniti alla segreteria del Pd “migliora un sacco” la competizione. Ma “nessuna discesa in campo” cambierà “l’esigenza di rivoluzionare il partito” che ha in mente Matteo Richetti. Che a fare passi indietro non ci pensa proprio. Anzi. L’ex portavoce della segreteria di Matteo Renzi, impegnato a Modena per un’iniziativa politica, in attesa di essere domani a Salerno e domenica nella ‘Piazza Grande’ di Nicola Zingaretti, racconta a LaPresse la sua ‘battaglia’ per la conquista del Nazareno contro “notabilati e riposizionamenti” perché “senza credibilità” il Pd “va poco lontano”. “Le candidature tattiche – è l’affondo – rischiano di uccidere il Pd.