ROMA – “Devo dire che ho trovato tutto condivisibile, non c’è niente che mi sia dispiaciuto”. Lo dice Andrea Orlando, ministro del Lavoro ed esponente del Pd, in una intervista a La Stampa. Alla domanda se non gli fosse dispiaciuta l’apertura al dialogo di Enrico Letta con Matteo Renzi, Orlando replica: “No, perché ritengo sia un passaggio che serva anche a fare giustizia e verità del posizionamento di ogni forza, di chi davvero sta ancora nel centrosinistra e di chi guarda ad altre prospettive. Lo ritengo un passaggio necessario”.
“Se vuole fare un campo largo come dice giustamente Enrico, il Pd non può accettare che si mettano preclusioni su nessuno, tanto più sull’altra principale forza, oltre al Pd, di questo campo potenziale”, aggiunge Orlando. Sull’approvazione dello Ius Soli attaccata da Salvini, il titolare del Lavoro difende: “Mi pare più una cavolata pensare di inibire l’attività parlamentare. Se ci fosse una maggioranza, lo ius soli andrebbe approvato. Ritengo che sui terreni di non stretta agenda del governo il Pd debba conservarsi la massima libertà di azione”.
(LaPresse)