Pd, partito da ricostruire tra macerie e lacrime di coccodrillo

Boccia : "Errore non aver dialogato con i 5 Stelle"

Boccia vuole la segreteria Pd
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – I tentativi del Pd di ritrovare l’unità perduta, per ora, sono fallimentari. Le spaccature interne permangono e rispecchiano due visioni diverse di partito. La prima, che riflette l’ottica renziana, in cui ogni dialogo con il M5S viene considerato blasfemia. La seconda, in cui l’apertura al M5S avrebbe già dovuto avvenire dopo il 4 marzo scorso, rilanciata dal candidato al congresso nazionale Francesco Boccia, deputato.

Col senno di poi

A distanza di mesi dalle politiche proprio il parlamentare dem torna a parlare di errori commessi. Non sedersi al tavolo con i pentastellati in fase di composizione del governo ha portato alla nascita del governo pentaleghista.

Pd sostituito dalla Lega

“Ai 5 Stelle glielo ripeto quotidianamente: che ci state a fare con la Lega? Loro fanno spallucce – dice Boccia – dicono che ci avevano provato con noi ma noi abbiamo risposto picche e non nelle sedi istituzionali, ma in un salotto televisivo. Il Pd ha deciso di non decidere, di non confrontarsi. Quello è stato un errore storico che ha consentito a Salvini di arrivare al vertice delle istituzioni. Io penso – conclude – che loro abbiano fatto un errore clamoroso ad allearsi con Salvini, nel breve hanno il vento in poppa, ma stanno facendo errori molto seri come il Def”.

Verso il congresso

Se la maggior parte dei militanti e degli iscritti del Pd la pensa come Boccia, ma anche come l’altro candidato Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, rispetto al fatto che il Pd debba tornare ad aprirsi ad altre esperienze e quantomeno dialogare, lo chiarirà il congresso nazionale. Lo scontro, al di là dei tanti nomi che ogni giorno lanciano la propria candidatura a segretario (ci sono anche Matteo Richetti, Cesaro Damiano e Dario Corallo), resta tra due visioni diverse di partito: inclusiva ed esclusiva, renziana e antirenziana.

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