Pd, prove di rinascita ‘senza divisioni’: ma c’è il nodo Congresso

Una nuova identità, che non abbandoni i valori fondanti ma che prosegua senza le "insopportabili e grottesche divisioni". Il Pd, riunito a Milano per il Forum tematico, si lascia cullare dagli appelli all'unità. Che arrivano dalla base e che vengono raccolti dal padre fondatore, Walter Veltroni

Foto Claudio Furlan / Lapresse in foto Walter Veltroni

MILANO (Valentina Innocente – LaPresse) – Pd, prove di rinascita ‘senza divisioni’: ma c’è nodo Congresso. Una nuova identità, che non abbandoni i valori fondanti ma che prosegua senza le “insopportabili e grottesche divisioni”. Il Pd, riunito a Milano per il Forum tematico, si lascia cullare dagli appelli all’unità. Che arrivano dalla base e che vengono raccolti dal padre fondatore, Walter Veltroni. Ma sullo sfondo la fase congressuale la fa da padrona. Con i dirigenti Dem in attesa di capire se nel suo discorso conclusivo, il segretario Maurizio Martina dirà parole chiare e definitive sul futuro. Convocando quindi l’Assemblea nazionale cui spetterà il compito di avviare l’iter che porterà alle primarie.

Nonostante da alcuni esponenti di partito siano state lanciate ipotesi di uno slittamento del congresso a dopo le elezioni europee, i candidati già certi, come Nicola Zingaretti, Matteo Richetti e Cesare Damiano non lasciano spazio a dubbi. Spostare la data sarebbe una iattura. Lo stesso ex premier Paolo Gentiloni da Firenze si augura che il congresso “si tenga e si tenga presto”. Dunque, primarie a febbraio, presumibilmente il 10.

Pd, prove di rinascita ‘senza divisioni’: ma c’è nodo Congresso

Silente, anche sul giudizio di S&P sull’Italia, Martina ha tenuto solo a precisare di non aver ancora “espresso alcuna scelta congressuale”. Nonostante siano in tanti ad aspettarsi una sua candidatura. Con i suoi si è però detto soddisfatto della giornata milanese, che ha dato il segno della fase progettuale a cui devono lavorare i Dem nei prossimi mesi con un “forte messaggio europeista, ambientalista, fondato sul lavoro, alternativo a una destra pericolosa”. Non un incontro di tifoserie interne al Pd, ma un vero momento di apertura e di profondità.

Anche se, a dispetto dell’appello “restate uniti” di Veltroni, le bordate interne non sono mancate. A sole due settimane di distanza dalla Leopolda, pesa infatti come un macigno l’assenza di Matteo Renzi, impegnato in un viaggio in Cina. “Si partecipa alla discussione del partito non solo oggi, ma durante i mesi e in questo periodo Matteo l’ha fatto”, si precipita a difendere il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio. Ma il ringraziamento a Martina – “perché è bello tornare a sentirsi a casa di nuovo nel nostro partito” – fatto dall’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini lascia intravedere che le frizioni interne non sono terminate.

Se il forum avrà avuto un senso si capirà da lunedì: solo allora infatti, dopo il discorso di Martina, si capirà se per il Pd potrà iniziare la “risalita dall’inferno”, citando Veltroni o se prevarrà ancora la confusione e lo scoramento che, sempre l’ex numero uno Dem, ha riassunto nella parafrasi della frase di Nanni Moretti in versione fondatore dei Girotondi: “con questi elettori non vinceremo mai”.

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