Pd spaccato in due: Schlein lontana dagli amministratori

Elly Schlein (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

NAPOLI (Clara Mattei) – Pd: un partito diviso in due. Da una parte Elly: l’emblema dei radical chic. Idolo di De Benedetti e di tutto l’establishment rappresentato e, soprattutto, beneficiato negli anni dal partito democratico. Dall’altro il Pd degli amministratori locali, quelli che, forti del mandato popolare, sono chiamati a rispondere ai cittadini dei problemi quotidiani, mortificati da una burocrazia imperante e corrotta. Il canto delle sirene del centrodestra, che sembra determinato a combattere il funzionariato in ogni sua forma, affascina e attrae chi deve dare risposte sul territorio. Mentre il segretario dem si appassiona al ‘mi si nota di più se vado oppure se non vado?’ alle innumerevoli manifestazioni sui diritti (riconosciuti urbi et orbi), con l’armocromista al seguito che le dà indicazioni su quale abbigliamento fa più scena, i sindaci piuttosto che i governatori delle regioni ‘buttano il sangue’ per cercare il modo giusto per dare immediatezza alle risposte alle esigenze improcrastinabili dei cittadini. Quello che era rimasto nella forma l’unico partito in Italia, dotato di strutture capaci di dare rappresentanza agli iscritti, si è trasformato nella sostanza in un movimento autocrate sullo stile di un Grillo, che non è Beppe, ma il marchese dell’‘io so’ io, e voi non siete un cazzo’. La faccia tosta del domandarsi il perché dell’astensionismo che cresce a dismisura è la dimostrazione che lo scollamento ha raggiunto il massimo: fatevi una domanda e datevi una risposta…

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