TORINO – Niente pubblico, esattamente come a Tokyo 2020. La Cina, preoccupata per il diffondersi della variante omicron, si cautela e ‘chiude’ i Giochi Olimpici agli spettatori, che saranno ammessi solo a inviti. La decisione, presa dal comitato organizzatore in accordo con il Cio, rappresenta un dietrofront rispetto al proposito iniziale di vietare l’ingresso al pubblico proveniente dall’estero ma di permettere agli appassionati cinesi di assistere alle gare. Ma l’aggravarsi della situazione pandemica e la volontà del paese di perseguire nella strategia Covid-zero ha portato al cambio di rotta, anche se gli organizzatori di Pechino 2022 non hanno precisato il numero effettivo di spettatori ‘privilegiati’ (che comunque dovranno rispettare una serie di norme molto rigide) che potranno essere presenti nelle venues e nei palazzetti a cinque cerchi.
Il Comitato organizzatore in una nota ha sottolineato di aver preso questa misura al fine di “creare un ambiente piacevole per lo svolgimento dei Giochi – spiegano da Pechino – In virtù del difficile e complicato lavoro di monitoraggio dell’epidemia e per proteggere la salute e la sicurezza di tutti coloro che sono coinvolti nelle Olimpiadi, il piano originale di vendere i biglietti al pubblico è stato modificato”. Il venir meno dell’ipotesi iniziale di una capienza al 50% nei vari impianti destinata ai residenti cinesi è solo la prima stretta, che comprende anche la sanificazione di tutta la posta proveniente dall’estero, imposta dalle autorità locali per provare ad arginare il virus. In vista delle Olimpiadi la Cina ha varato un sistema chiuso che prevede una ‘bolla’ per tutte le persone coinvolte nei Giochi, dagli atleti allo staff fino ai giornalisti. Coloro che arriveranno a Pechino (è necessario presentare un doppio test molecolare con esito negativo da effettuare nelle 96 ore che precedono la partenza) per seguire i Giochi non avranno alcun contatto con il resto della popolazione e dovranno sottoporsi a tamponi quotidiani.
LaPresse
