PECHINO – L’oro nel doppio misto di curling è destinato a entrare ancor più nella storia. Perché, di fatto, il trionfo di Stefania Constantini e Amos Mosaner ha chiuso una striscia di venti giorni consecutivi in cui l’Italia, tra Tokyo 2020 e Pechino 2022, è andata sempre a medaglia. Dalle quaranta conquistate in Giappone alle sette centrate nei primi quattro giorni dei Giochi sulla neve, il record si è spezzato mercoledì 9 febbraio. Con l’eliminazione shock di Michela Moioli, campionessa olimpica a PyeongChang 2018, nella semifinale di snowboardcross, le speranze azzurre di arricchire ancora il medagliere si erano già affievolite in mattinata. In serata l’ingresso in finale di Yuri Confortola nei 1500 metri di short track e il quarto posto al termine della prima run della coppia azzurra Emanuel Rieder e Simon Kainzwaldner nel doppio di slittino ha tenuto accesa una flebile speranza, tramontata poco dopo con l’esito delle gare: decima e ultima piazza per il pattinatore, sesta posizione per il duo italiano dopo un paio di errori nella seconda manche.
La striscia di gioie consecutive a cinque cerchi per l’Italia, iniziata il 24 luglio con l’argento di Luigi Samele nella sciabola e l’oro di Vito Dell’Aquila nel taekwondo (categoria -58kg) si è conclusa virtualmente, legando le due edizioni dei Giochi, oltre sei mesi dopo, l’8 febbraio, con l’impresa leggendaria del doppio misto di curling e l’argento di Federico Pellegrino nella sprint di fondo a tecnica libera. Per trovare una giornata senza medaglie per gli azzurri bisogna risalire addirittura al quadriennio precedente, alle Olimpiadi di PyeongChang che si sono chiuse il 25 febbraio 2018. Un’era fa, non solo sportivamente parlando. La speranza, adesso, è che questo digiuno termini presto. E che si apra una nuova striscia di soddisfazioni tricolore.
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