Città del Vaticano – “La credibilità della Chiesa si è vista fortemente messa in discussione e debilitata da questi peccati e crimini. Ma specialmente dalla volontà di volerli dissimulare e nascondere. Il che ha generato una maggiore sensazione di insicurezza, di sfiducia e di mancanza di credibilità e protezione nei fedeli”. Così il Papa, in riferimento ai casi di pedofilia, in una lettera ai vescovi della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti del Nord America.
I crimini commessi, secondo il pontefice, “hanno creato un’impronta e una ferita profonda nel cuore del popolo fedele”. E “Lo hanno riempito di perplessità, sconcerto e confusione”.
Francesco ammonisce che questo “serve anche molte volte come scusa per screditare continuamente e mettere in dubbio la vita donata di tanti cristiani”.
No del Papa a discredito e delegittimazione, spazio al Vangelo
Da evitare “il discredito e la delegittimazione, la vittimizzazione e il rimprovero nel modo di relazionarsi”. Al contrario, bisogna “dare spazio alla soave brezza che solo il Vangelo ci può offrire”. Così il Papa, in una lettera ai vescovi degli Stati Uniti, dove affronta anche lo spinoso tema della pedofilia.
Per il pontefice, non ci si può dimenticare che “la mancanza di un riconoscimento sincero, sofferto e orante dei nostri limiti è ciò che impedisce alla grazia di agire meglio in noi, poiché non le lascia spazio per produrre quel bene possibile che si integra in un cammino sincero e reale di crescita”.
(LaPresse)