E’ muro contro muro tra sindaci e governo su Dl sicurezza. Sala: “Salvini ci incontri”. Il ministro: “Cercavano un po’ di pubblicità”

Di Maio sta con Salvini, anche per lui la protesta è solo campagna elettorale

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Altro che sinergia istituzionale, sul dl sicurezza i sindaci e gli esponenti del governo giallo-verde sono pronti a farsi la guerra. La miccia è stata accesa dal primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando (clicca qui per leggere), primo a decidere di non applicare il decreto e a sentirsi dire dal vicepremier Matteo Salvini “Ne risponderai penalmente”.

L’eco della rivolta

A sposare la linea di Orlando che si è detto pronto a ricorrere al giudice civile, altri sindaci: quello di Pomezia Adriano Zuccalà, di Milano Giuseppe Sala, di Napoli Luigi de Magistris (clicca qui per leggere il suo intervento) di Firenze Dario Nardella, di Bergamo Giorgio Gori e di Bari Antonio De Caro.

Foto LaPresse – Vince Paolo Gerace
Nella foto Beppe Sala
Uno per tutti e…

Tutti per uno, pronti, se necessario a riconsegnare la fascia tricolore. O almeno questo è quello che ha sostenuto De Caro rispondendo a Salvini, che ha invitato i sindaci a rispettare le regole o a dimettersi perché ‘E’ finita la pacchia anche per loro’. “Se il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia – ha detto il barese – come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare”.

Disobbedienza fino alla ritrattazione

I sindaci non mollano, e di certo neanche Salvini, così mentre de Magistris annuncia che si sta valutando la strada per arrivare alla Consulta, Sala invita il ministro ad incontrare i sindaci e ad ascoltarli perché così com’è il dl sicurezza non verrà applicato. Per tutta risposta Salvini ha ‘canzonato’: “Cercavano un po’ di pubblicità, non si molla di un millimetro”.

Di Maio come Salvini

A dare man forte all’alleato di governo ci ha pensato Luigi Di Maio. “Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un po’ di sinistra facendo un po’ di rumore – ha contrattaccato il pentastellato – Se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo Paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni. Pensate come stanno messi male”. E lo scontro continua.

 

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