VATICANO (LaPresse) – La risposta di Papa Francesco al cancro della pedofilia nel clero questa volta è plateale. Dopo aver convocato l’intera conferenza episcopale cilena e alla vigilia dell’incontro con il presidente dei vescovi americani, Daniel Di Nardo, il C9 annuncia una riunione voluta da Bergoglio con i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, in Vaticano, dal 21 al 24 febbraio 2019.
Le prossime mosse di papa Francesco
Giovedì a mezzogiorno, con Di Nardo, Bergoglio riceverà anche il cardinale Seán Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della commissione antiabusi della Santa Sede. Con monsignor José Horacio Gómez, arcivescovo di Los Angeles e vicepresidente dei vescovi statunitensi, e monsignor Brian Bransfield, segretario generale.
Il maxi dossier sulla Pennsylvania e le accuse dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò hanno spinto la Santa Sede ad agire in maniera più incisiva e inclusiva possibile. “Il consiglio ha ampiamente riflettuto insieme con il Santo Padre sui temi dell’abuso. Rilasciando il comunicato già diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede lo scorso 10 settembre”. Lo spiegano i cardinali del C9.
Il 10 settembre, nel primo giorno di riunioni, il Consiglio ha diffuso una nota in cui ha invitato il Papa a una “riflessione” sulla sua composizione. “Tenendo pure conto della avanzata età di alcuni membri”.
Tema pedofilia in primo piano
Il rimpasto potrebbe coinvolgere il 77enne Georges Pel (prefetto dell’Economia, da mesi in Australia per difendersi dal processo per pedofilia in cui è coinvolto). Poi l’85enne Francisco Javier Errázuriz Ossa (arcivescovo emerito di Santiago, coinvolto nelle indagini sulle coperture degli abusi in Cile). E il 78enne arcivescovo congolese Laurent Monsengwo Pasinya. Tutti e tre assenti nell’ultima sessione di lavori. La Santa Sede assicura che per dicembre, quando i cardinali torneranno a riunirsi dal 10 al 12, non ci saranno nuove nomine. Cosa che potrebbe anticipare una volontà del Pontefice di restringere il numero dei fedelissimi collaboratori.
Il dossier che riapre il caso
Intanto i media tedeschi fanno trapelare un dossier che denuncia migliaia di abusi sessuali su minori commessi per decenni da religiosi e fatti passare sotto silenzio. “Siamo consapevoli della dimensione dello scandalo, siamo sopraffatti e proviamo vergogna”. Lo afferma il vescovo Stephan Ackerman in una nota diffusa a nome della conferenza episcopale tedesca. Secondo il religioso, il rapporto mirerebbe a fare “più chiarezza e trasparenza su questa pagina buia della storia della Chiesa”. Tuttavia, ha detto, il rapporto commissionato quattro anni fa dalle autorità ecclesiastiche è stato divulgato dai media prima della presentazione ufficiale prevista il 25 settembre. E ha sottolineato che i membri non erano “informati della totalità dello studio”.
Su tutte le richieste che Bergoglio riceve in questi giorni, quella che dà il polso di quanto sia urgente per la Chiesa fare chiarezza è quella dell’arcivescovo di Philadelphia, Charles Chaput. Che ha domandato al Papa di cancellare il Sinodo dei vescovi di ottobre, sui giovani. Per convocarne uno straordinario sugli abusi del clero.
di Maria Elena Ribezzo