ROMA (LaPresse) – Pesaro, Brignone: “Salvini pseudo-influencer mentre le mafie uccidono”. “A Natale, nel centro di Pesaro, una delle principali città delle Marche, a colpi di pistola viene ucciso un collaboratore di giustizia, un uomo che doveva essere protetto dallo Stato. Colpire in questo modo plateale, a Natale, nel centro di una città ha un suo messaggio: la ‘ndrangheta fa quello che vuole, dove vuole e quando vuole”.
“Il ministro dell’Interno, chiamato a garantire legalità e sicurezza, dovrebbe dare risposte di fronte a una sconfitta dello Stato, invece preferisce continuare con la sua grottesca carriera da pseudo influencer sui social. Quando non fa di peggio come i comizi in presenza dei boss, i tweet che mettono a repentaglio operazioni antimafia, e gli abbracci agli ultrà condannati per droga”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, parlando dell’agguato di Pesaro.
Mi tornano in mente le parole del procuratore generale della Repubblica Vincenzo Macrì – aggiunge Brignone – quando tre anni fa denunciò le infiltrazioni mafiose in collegamento con la massoneria nelle Marche, parlando specificatamente di ‘ndrangheta. Di fronte a dichiarazioni così avremmo dovuto mobilitarci tutti. Invece è passato tutto sotto silenzio. Del resto, si sa, il ‘problema sicurezza’ di questo Paese è solo legato ai disperati da far morire in mare. E con un altro migrante che si nascondeva sotto un tir dal decreto sicurezza, morto ieri ad Ancona, a pochi km e nelle stesse ore dell’omicidio di Mafia, siamo tutti un po’ più sicuri”.