MILANO – Si ferma a sette la striscia di rialzi consecutivi del Ftse Mib che chiude la seduta con un marginale calo dello 0,01% a quota 20.715,97 punti.
Piazza Affari non ha trovato sponda nel calo dello spread
Lo spread, chiuso a 254 punti con il rendimento al 2,7%, susseguente ai dati parzialmente confortanti arrivati oggi.
L’Istat ha infatti confermato la variazione negativa del Pil nel quarto trimestre, ma con una flessione meno marcata: -0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre il 29 gennaio la prima stima evidenziava un calo dello 0,2%.
La recessione nella seconda metà del 2018 porta come dote nel 2019 una variazione acquisita pari a -0,1%
Tra le blue chip di Piazza Affari spicca oggi il tonfo di Campari, giù del 6,55% dopo i conti 2018 che hanno evidenziato vendite pari a 1.711,7 milioni di euro, in linea con le previsioni degli analisti.
La crescita organica del fatturato è stata del 5,3%, mentre la variazione totale del -2,4%, tenuto conto degli effetti cambio e perimetro.
Reazione negativa ai numeri 2018 anche per Amplifon (-2,83%) nonostante i ricavi record a 1.372,7 milioni di euro, in crescita del 10,6% a cambi costanti e dell’8,4% a cambi correnti rispetto all’esercizio 2017.
Tra i titoli in rialzo si segnala Fca (+0,83%) dopo l’apertura del Ceo Mike Manley a possibili alleanze dopo le ultime indiscrezioni che vedono un possibile avvicinamento con la francese Psa. Meglio ha fatto Telecom Italia (+2,95%) sulla scia delle ultime indiscrezioni che vedono Cdp pronta ad accrescere ulteriormente la quota in Telecom Italia.
Cdp dovrebbe incrementare la propria quota fino al 10% entro il 20 marzo in modo da potersi presentare all’assemblea con una quota significativa e appoggiare, insieme al fondo Elliott, il piano industriale presentato due settimane fa.